L'Albero Custode

EduSphere - racconto arrabbiato in 6 puntate - cap. 2


 EduSfereCapitolo 2.  Galli da combattimentoGià, pensò Simona, cosa succedesse ad attaccare una EduSfera attivata non era un mistero per nessuno purtroppo. Come non lo era il fatto che in qualche modo le EduSfere manipolassero la psiche di chi le utilizzava, come se gli effetti indotti dal sistema neurale non fossero propriamente ”transitori”. Ma questo era un pensiero quasi eretico, e lo tenne per sé.“Allora, da domani si inizia!” disse invece, simulando un caldo entusiasmo. “Come ti senti? Sarai emozionatissimo immagino…il tuo sogno finalmente si realizza!”“Più che emozionato” gemette Enrico, di colpo tornato ad essere il timido ragazzo di sempre “sono in preda al panico…riuscirò mai ad abituarmi a quella cosa?”Con un sospiro, Simona riprese il solito ruolo di mogliettina affettuosa e rassicurò il marito con un caldo lungo abbraccio che avrebbe voluto essere tenero ma suonò quasi come un addio. Preparò quindi un sostanzioso pasto che in breve rinfrancò l’animo di entrambi; passarono poi il resto del pomeriggio a provare e sperimentare tutti gli utilizzi della EduSfera. A sera, già le cose andavano molto meglio.“E’ proprio vero” disse Enrico con un accenno di allegria, dopo aver finalmente riposto la Sfera, “dopo un po’ ci si fa l’abitudine e sembra quasi di non averla indosso”.“Vedi un po’ di non abituartici troppo, non vorrei mai che prendessi l’abitudine di andarci anche a dormire…”“E dài, ma lo sai che questo è l’incubo di tutte le mogli degli insegnanti di ruolo?”“Ah, ecco…”“Non ti preoccupare, averla indosso attutisce tutti i rumori e l’effetto è piacevole come avere entrambe le orecchie tappate: magari ci si abitua, ma non è per niente simpatico. Quindi, va da sé, non hai nulla di cui preoccuparti.”Simona a quel punto cominciò a sentirsi vagamente inquieta. Ci impiegò un po’ a capire il motivo, poi nella sua mente si focalizzò il fatto che il marito aveva inserito ben due rassicurazioni nella stessa frase. Due rassicurazioni per lei, quando in sette anni di matrimonio era sempre accaduto il contrario. Cominciò quindi a preoccuparsi sul serio. Che la EduSfera stesse ancora facendo effetto? Eppure era lì, appesa con cura nell’atrio di ingresso.Nonostante i timori di Simona, le cose procedettero senza inconvenienti per tutto il mese successivo. Enrico tornava a casa a volte stanco, a volte arrabbiato e a volte entusiasta per il buon esito della lezione quotidiana ma il suo carattere era rimasto sostanzialmente lo stesso. Appena abbandonata la EduSfera presso l’attaccapanni di casa, riacquistava la usuale insicurezza ma anche quella sua particolare gentilezza e sensibilità che tanto lo avevano reso caro al cuore di Simona. Spesso si lasciava andare a raccontare coloriti aneddoti di vita scolastica che sicuramente animavano le casalinghe serate autunnali. La sua storiella preferita riguardava quei professori che, alle riunioni del corpo docente, si dimenticavano di disattivare le EduSfere e pertanto davano corso ad apocalittiche dispute sui massimi sistemi: ognuno di loro era assolutamente certo della propria ragione in quanto non era in grado di comprendere le ragioni dell’altro, classificate come “rumore molesto” e pertanto automaticamente filtrate dal sistema di sicurezza. E pensare che sarebbe bastato che premere il famoso “tasto azzurro” per disattivare la propria EduSfera riportando la discussione ad un livello normale.“Dovresti vederli” diceva il professorino “sembrano galli da combattimento”. ...continua…