parole sui vetri

il Viaggio


E’ da un’idea e da una carta geografica che può iniziare il Viaggio. Poi un foglio..bianco da sporcare con segni di riferimento: la pianura, la curva della collina, la montagna da oltrepassare, il deserto da evitare, la foresta da attraversare, la scogliera in cui arrivare. E cosi’ continui ad indicare paesi nascosti, ruderi secolari, fiumi impetuosi, freschi boschi e città da sfiorare. Ogni puntino un luogo, ogni sottolineatura un sogno da realizzare. E’ una strada percorsa con la fantasia, si, ma ti accorgi che già persino gli alberi hanno un nome, i campi un colore e le valli un umore. Ogni volta che posi lo sguardo su quel foglio ci leggi l’impazienza di partire e distingui chiaramente una lingua sconosciuta, persone che ti osservano, nuovi amici che ancora non conosci. Tutto sommato la vera magìa di un viaggio non è contenuta nel realizzarlo, ma nell’immaginarlo. Come a volte accade quando ti ritrovi a viaggiare su un corpo, di donna o di un uomo, di cui ti sembra di conoscere ogni dettaglio pur non avendolo mai avuto, nudo, tra le braccia.