parole sui vetri

e lo chiamano..


E lo chiamano “desiderio” il tormento, la smania infinita che brucia dentro che ti spinge a cercare ogni volta una donna. E la chiamano “passione” la corsa, col fiato corto, oltre il varco del non ritorno mentre ti cresce il pensiero di arrenderti per offrire il petto al pugnale affilato della quotidianità. Poi c’è quella che chiamano “voglia”, quella che incalza,  quella che vuoi ti trafigga perché il rosso del sangue bagni le candide lenzuola di un letto che diventa, per ore, giorni o per anni, il centro dell'universo. L’unico vero calore in un mondo freddo, perso, dove ogni emozione prende colore solo se capisci che anche le parole del cuore, a volte, non hanno ragione. E lo chiamano “sesso” quando l'aria si scalda di due respiri. Per sentirsi piacevolmente vivi. Unici al mondo pronti a giocare come i bambini che stringono qualcosa tra le mani e sorridono allegri. E’ vero: non guardi lontano, non guardi troppo in alto. Ma sei al sicuro dai sogni mancati. Quelli che riconosci molto spesso nei volti degli innamorati delusi che restano immobili perchè non hanno il coraggio di oltrepassare quello che chiamano “amore”.