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La politica del dialogo


L'attività consiliare inizia ad entrare nel vivo, gruppi e commissioni sono stati costituiti ed ora non resta che rimboccarsi le maniche e mettersi a lavorare per dare risposta alle diverse richieste dei cittadini e dare corpo alle tante speranze. Da una parte un nuovo Sindaco con la sua maggioranza e le sue idee e dall'altra un'opposizione che dovrà calarsi in un ruolo, quasi, dimenticato. Un'opposizione che dovrà trovare un'identità ma che non dovrà, per dovere nei confronti dei propri elettori , ridursi a un manipolo di "signornò" mettendo in atto mere operazioni di contrasto e conflitto pregiudiziale. La Città chiede altro, chiede di essere ben amministrata e chiede responsabilità a tutti, vincitori e vinti. Si attendono con ansia le dichiarazioni programmatiche del Sindaco, la trasformazione del programma elettorale in linee guida per l'azione di governo,ma per ora si dovrà ancora attendere e così ci si può, al momento, concentrare sulle idee lanciate a mezzo stampa da esponenti della maggioranza e da detentori di deleghe ad amministrare. Unioni civili, cultura in tutte le salse, polo museale, Anfiteatro, Chioschi del Poetto e via discorrendo, argomenti piu' o meno rilevanti ma, in gran parte, lontani da quelle che dovrebbero essere le priorità per lo sviluppo e crescita della Città. Cagliari e' una città soggetta a emorragia costante di abitanti con conseguenze tangibili e nefaste: calo della ricchezza cittadina, crisi delle attività produttive locali, aumento costante del traffico, inquinamento, sviluppo del trasporto pubblico. Come riportato dal programma di coloro ai quali ora toccherebbe, ci si dovrebbe concentrare su questi problemi per arginarli e risolverli. Ben vengano, quindi, gli interventi di politica abitativa per consentire alle coppie, giovani e meno giovani, di ritornare a vivere in Città, magari nei quartieri storici. Ben vengano gli interventi di recupero di Piazze e slarghi, magari creando parcheggi sotterranei al fine di togliere, per quanto possibile, il maggior numero di auto dalla superficie e contribuire a rendere il traffico meno caotico e l’aria meno inquinata. Ben vengano gli interventi tesi a dare speranza alle piccole imprese, vero asse portante dell'economia cittadina, magari eliminando incomprensibili zone a traffico limitato, vedi ad esempio la zona di Via Mameli, che ostacolano l'imprenditoria. I grandi viaggi iniziano con il primo passo e lo stesso accade per i grandi cambiamenti, iniziano con piccoli accorgimenti. Non resta che metterli in atto.