entronellantro

Contromanovra Anche il cuore del Cavaliere gronda sangue.


Povero Cavaliere, il suo cuore soffre e gronda sangue perché ha dovuto cedere alle smanie fiscali del Ministro Tremonti nuova trimurti italica e alle sollecitazioni dell'Unione Europea che invita il Paese a puntare velocemente al pareggio di bilancio. Quella stessa Unione Europea che, grazie a Dio, ci mette del suo per spendere i soldi della europea cittadinanza ma questa e' un'altra storia. Torniamo al Silvio nazionale e alla sua sofferenza, ha dovuto mettere le mani nelle tasche degli italiani e non se ne da' pace, lui! La ricetta tremontiana prevede ingredienti fiscali accompagnati da una spolverata di tagli ai costi della politica ma non solo. Si colpiscono, ovviamente e come sempre, i piu' deboli ovvero gli enti locali e le Regioni ovvero coloro che dovrebbero essere i protagonisti del tanto sbandierato federalismo. Il povero Cavaliere avrebbe dimenticato di suggerire al Suo Ministro, dr. Tremonti e Mr. Visco, di iniziare dai costi degli apparati di vertice, giusto per dare l'esempio. Avrebbe potuto suggerire, ad esempio, la sospensione, in attesa di eliminazione definitiva, dei rimborsi elettorali ai partiti, in atto e futuri, avrebbe potuto predisporre il disegno di legge costituzionale per la riduzione della rappresentanza parlamentare e via discorrendo. Troppe dimenticanze ci sono state, accompagnate dai soliti interventi demagogico - populisti conditi con il consueto drenaggio di risorse economiche dalle tasche dei cittadini a quelle di uno Stato mai sazio! Si e' persa l'occasione per dare corpo alle, sempre promesse ma mai concretamente perseguite, riforme strutturali. Riforme richieste a gran voce dall'unione europea, altra struttura da rinnovare e snellire, e che sarebbero necessarie per rendere il Paese moderno, snello e in grado di abbandonare la ormai consolidata impronta feudale, con cittadini sudditi, e tornare al suo ruolo originario: rendere servizio ai cittadini, proteggerli, tutelarli e render loro la vita più facile. Questo deve essere il faro che deve guidare l'azione politica per dar vita ad un vero stato liberale che tiene in debita considerazione le necessita' delle categorie produttive e non trascura i bisogni dei più deboli. La scommessa liberale può esser vinta basta solo volerlo, senza paura delle minacce di coloro che puntano tutto su assistenzialismo e clientele varie e ricreando il rapporto fiduciario tra cittadino e Stato che e' il pilastro fondamentale della pacifica convivenza. Insomma, l'esatto contrario della recente manovra e di quelle degli ultimi 30 anni.Da Sardegna quotidiano del 17 Agosto 2011