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In lotta per la libertà.


"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive. Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà. In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste. Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese. Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì,non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia. Impari ad ascoltarla." Questo è il testo della lettera al Presidente scritta dagli studenti iraniani che hanno avuto il coraggio - vero atto di eroismo- di contestare apertamente il loro presidente. Il mondo occidentale si mobilità per dare sostegno e forza al movimento studentesco - vero avamposto di lotta per la democrazia e la libertà - e giovedì 21 alle 21 ci sarà una manifestazione (bipartisan) davanti all'ambasciata iraniana a Roma. Chi può è pregato di partecipare. ciao pierluigi