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Riformismo statico alla bolognese.


Quella che segue è la parte conclusiva dell'intervento d'apertura di Romano Prodi a Caserta. Il Prodi ritiene che etica e politica facciano parte di un binomio inscindibile e che non si possa fare politica senza etica. E diciamo che qui possiamo essere d'accordo. Comunque leggiamo quanto detto dal Premier. "...E quando parlo di etica parlo dei costi della politica e dei privilegi da abbattere. Ne accennavo prima quando parlavo delle lettere che ricevo. Quasi tutte non sono sulla propria miseria, ma sul confronto rispetto ai privilegi e se non abbiamo il coraggio di tagliarne qualcuno non avremo la legittimità di cui abbiamo bisogno come governo riformista. Questo non è radicalismo, perché noi vent’anni fa protestavamo perché il rapporto di stipendio fra il lavoratore e il capoazienda era uno a venti; adesso è uno a 400 e nessuno dice niente. Cosa è successo allora nella nostra testa? Dobbiamo ritornare a questi seri valori che sono riformisti, non rivoluzionari. Ecco perché è così importante la questione etica. Un Governo non è fatto solo di programmi ma anche di principi. Vi faccio un altro esempio, forse strano: se abbiamo un discorso da fare su tutto lo stato sociale dobbiamo avere anche il coraggio di razionalizzare gli enti di previdenza, i loro costi, unificarli. Capisco che questo può voler dire un sacrificio di persone a noi vicine ma sono questi i segnali grandi di cui il Paese ha bisogno. Quando andiamo a verificare i risparmi di queste azioni sappiate che sono strepitosi. E’ così che possiamo trovare i soldi per la giustizia, per le infrastrutture ed è per questo che vi dico: politica ed etica sono due cose che lavorano bene insieme. Se facciamo questo credo possiamo essere davvero una bella squadra in cui ognuno sa il gioco che deve fare e il ruolo in cui stare. Un ruolo da titolare forte che nessuno può sottrargli. Questa è la squadra di governo di cui abbiamo bisogno, una squadra di governo che tra l’altro sarà capace di farci vincere le prossime elezioni. Il che non guasta." avete letto? Bene, il Prodi dice che è necessario incidere sui privilegi e io, al suo posto, inizierei con eliminare trattamenti previdenziali ingiustificati e spropositati ed inizierei proprio con l'eliminazione di quel trattamento previdenziale previsto per gli eletti (senato, camera e consigli regionali) al raggiungimento di 2 anni 6 mesi e un giorno di mandato. Questo è immorale. Spesso le assemblee vengono tenute in piedi, con vero accanimento terapeutico (e qui Pannella non dice niente!) solo per non perdere il trattamento previdenziale ( esempio di amore per il Paese e di etica). Prodi, invecem cosa suggerisce: razionalizzare e unificare gli enti previdenziali. In altre parole vuol dire fagocitare le risorse delle diverse casse previdenza per darle in pasto (come per il TFR) all'INPS. Ente questo che acquistava immobili e li affittava a un decimo del valore di mercato (altro esempio di comportamento eticamente corretto). L'intervento, come avrete notato, si chiude con l'autoesaltazione e con l'auspicio di vittoria nelle prossime elezioni. Ma questo è da vedere. Se questo è il riformismo di Prodi, forse è meglio mandarlo a casa. Insomma, niente di nuovo sotto il sole, la solita demagogia e la solita difesa dei privilegi di una nuova aristocrazia (gli eletti) che di nobile non ha proprio niente. Mala tempora... satira