entronellantro

Ma quale democrazia. Siamo in pieno feudalesimo. (Rapporto Italia 2007 - Eurispes)


Lo sostenevo da molto tempo e finalmente ho la conferma di questo mio convincimento. L’Italia è un Paese neo-feudale, lo sostiene l’Eurispes nel suo “Rapporto Italia 2007”. Che non fossimo una democrazia era evidente, solo la classe politica ha sempre amato riempirsi la bocca di frasi tipo:” siamo una grande democrazia”, “siamo un Paese moderno” e baggianate simili. Ora è dimostrato scientificamente che l’Italia non è né un Paese moderno né una democrazia. Basta analizzare la realtà in cui tutti quanti noi siamo immersi per capire che si tratta di puro feudalesimo. Questo neo-feudalesimo permea di sé tutti gli aspetti della nostra vita. In Italia non vanno avanti i più meritevoli ma i baciatori di pile, i politici fanno carriera a seconda del feudo che riescono a creare con il continuo scambio di favori, l’economia italiana è definita, sempre dall’Eurispes, “Oligarchico – feudale”. Signori questa è l’Italia e qualcuno cerca anche di farci credere che siamo un Paese serio governato da gente seria. Come direbbe Totò:”Mah mi faccia il piacere!”. La cosa più triste è che tutto ciò è dovuto all’eccessivo servilismo degli italiani. Un servilismo collegato alla cultura della furbizia, dell’arrangiarsi, dell’ignavia. Sino a quando non capiremo che la Politica è altra cosa di quella che viviamo adesso allora non avremo mai un Paese, non dico moderno e avanzato, normale. Un Paese in cui i diritti restano diritti e non diventano favori, un Paese in cui la meritocrazia domina tutti i settori, sia della politica che dell’economia, un Paese in cui gli eletti – i nostri delegati – riescono ad ergersi ad esempio. Un Paese in cui gli eletti si mettono al servizio di chi ha scelto loro per gestire la cosa comune e non viceversa. Solo allora saremo un Paese normale. Per far ciò bisogna uscire dagli attuali schemi, bisogna accantonare il veleno ideologico che inquina menti e cuori. Bisogna tornare al vecchio concetto del buon padre di famiglia, un padre che ha a cuore le sorti dei diversi componenti della famiglia e che cerca di essere esempio per i figli. Non possiamo, nel 2007, sentire ancora parlare di fascismo, comunismo, lotta e odio di classe…. Con questa mentalità non andremo da nessuna parte. Gli altri Paesi progrediscono e noi, invece, marciamo sul posto. Fermi! Scusate lo sfogo, ma quanto emerso dal Rapporto dell’eurispes mi ha fatto capire purtroppo che la mia visione non era sbagliata. Possiamo ancora cambiare, se vogliamo. politica