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AGENTE UCCISO DAGLI ULTRAS: IL CALCIO SI FERMA. SARA' UNA LUNGA SOSTA?


Tragedia dopo il derby Catania-Palermo: muore Filippo Raciti, ispettore capo di polizia, 38 anni, sposato e padre di due figli. 71 le persone medicate nei 3 ospedali di Catania. Pancalli sospende i campionati, stop anche alle partite della Nazionale. Questo in sintesi il bilancio dell'ennesima follia partorita da criminali che si autodefiniscono tifosi. Possibile che una partita di calcio sia in grado di dare il "la" ad episodi di vera gurriglia? Possibile che la vita umana non abbia più alcun valore? Dal mondo politico e dalla, cosiddetta, società civile emergono parole di sdegno e condanna ma sembra tutto un copione già visto. Dal povero Paparella (se non ricordo male era questo il cognome del tifoso laziale ucciso da un razzo in occasione del derby romano nel 1979) ad oggi niente è cambiato. Si va a vedere una partita, o meglio si crede di andare a vedere una partita ma, poi, si corre il rischio di finire coinvolti in atti che di sportivo non hanno proprio nulla. Qualcuno grida alla degenerazione del calcio ma il fenomeno legato al calcio è solo uno degli aspetti del degrado, della degenerazione di una società, eufemisticamente civile, che ha perso valori. Non esiste più niente che funga da collante a una società impazzita e figlia di un materialismo pregnante. La degenerazione è totale, sociale, economica, morale e politica e quest'ultimo episodio ne è semplice manifestazione. Non basta gridare allo scandalo, non basta evocare la crisi di valori alla base della degenrazione. Occorre agire partendo dalla propria realtà e dal proprio ruolo. Occorre riportare in auge il concetto di etica, di trascendenza che ci porta a tenere in degna considerazione il nostro prossimo e a dare il giusto valore alla vita umana, ovvero la vita per se stessa. E gli esempi devono venire dall'alto, da coloro che si ergono a guida del Paese ma che il più delle volte si dimostrano limitati da interessi personali e partitici. Il rinnovamento della società non passa solo da pseudo liberalizzazioni economiche ma scaturisce necessariamente da un vero rinnovamento della morale collettiva e del substrato sociale. Non dico di tornare al concetto di "governo dei sapienti o dei migliori" ma almeno agire affinchè dalla società emergano coloro che sono più degni per moralità, conoscenza e senso dello Stato. Tornando al fenomeno calcistico e alla sua degenerazione ritengo che il commissario Pancalli abbia fatto bene a sospendere il campionato e gli incontri della nazionale ma credo che, per iniziare ad ottenere qualcosa e riportare il calcio nel suo alveo naturale, ovvero lo sport e non la cronaca nera, occorra che questo stop permanga e non si ceda agli interessi economici che ruotano intorno al calcio. La vita umana vale più di qualsiasi sponsor e di qualsiasi diritto televisivo. Fermiamo il calcio per non uccidere lo Sport. Sinceramente, visti gli appetiti che ruotano intorno al calcio, credo che alla fine si troverà l'ennesima e inutile soluzione di compromesso (giocare a porte chiuse) che non porterà a nulla se non a privare per qulche tempo gli pseudo tifosi delle loro abituali arene, gli stadi. E intanto un'altra vita è stata portata via dalla follia calcistica. politica