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Errare è umano ma perseverare...


Qualcuno sostiene che non esite contiguità tra la politica e il terrorismo e, questa non contiguità è certamente auspicabile in un Paese che si definisce democratico. Bisogna però distinguere tra contiguità reale e contiguità ideologica. Che non esista contiguità reale è auspicabile ma ancora da dimostrare, in tema di contiguità ideologica c’è molto da discutere. L’invocare la lotta di classe e la dittatura del proletariato mascherandola con frasi del tipo “CI BATTIAMO PER LA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO DA PARTE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI, BASATO SULL’ AUTORGANIZZAZIONE DI MASSA” stanno a dimostrare il sottosistema culturale, il brodo di coltura da cui scaturiscono le estremizzazioni che portano al terrorismo. La frase riportata non nasce dalla fervida fantasia dello scrivente ma è stata copiata dal documento programmatico del costituendo Partito Comunista dei lavoratori, manifesto che si apre con il seguente preambolo:” Il Movimento costitutivo del Partito Comunista dei Lavoratori intende recuperare e attualizzare il patrimonio programmatico del marxismo rivoluzionario riscattandolo dalla lunga rimozione teorica e pratica di cui è stato oggetto da parte della socialdemocrazia e dello stalinismo.” A questo punto è necessario iniziare a sviscerare cosa si intenda per marxismo rivoluzionario e qui ci viene in aiuto uno dei tanti siti d’ispirazione comunista: “Marxismo: la teoria della rivoluzione - A partire dalla prima guerra mondiale, il capitalismo è diventato un sistema sociale decadente. Esso ha scagliato in due riprese l'umanità in un ciclo barbaro di crisi, guerra mondiale, ricostruzione, nuova crisi. Con gli anni '80, esso è entrato nella sua ultima fase del periodo di decadenza, quello della sua decomposizione. Non vi è che una sola alternativa a questo declino storico irreversibile: socialismo o barbarie, rivoluzione comunista o distruzione dell'umanità.(per approfondire: http://it.internationalism.org/posizioni). Quindi la loro missione è quella di salvare l’umanità dalla distruzione e l’unico strumento è la realizzazione della rivoluzione comunista. Il documento( http://www.pclavoratori.it/files/index.php?c3:o10) del costituendo partito riporta i 4 assi di fondo, base politica di principio del nuovo movimento, ovvero: 1) – RIVENDICHIAMO L’ INDIPENDENZA POLITICA DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEI MOVIMENTI DI LOTTA DALLE FORZE DELLA BORGHESIA: dai suoi interessi, dai suoi partiti, dai suoi governi. 2) CI BATTIAMO PER LA CONQUISTA DEL POTERE POLITICO DA PARTE DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI, BASATO SULL’ AUTORGANIZZAZIONE DI MASSA, come leva della trasformazione socialista. 3) – RIVENDICHIAMO IL LEGAME NECESSARIO TRA GLI OBIETTIVI IMMEDIATI E GLI SCOPI FINALI. 4) RIVENDICHIAMO LA NECESSITA’ DI UN’ ORGANIZZAZIONE RIVOLUZIONARIA DEI COMUNISTI. In questi quattro punti, che vi consiglio di andare a leggere per farvi un’idea più completa del fenomeno, si riportano frasi del genere: “Vogliamo dunque batterci per l’unità di lotta di tutte le espressioni del movimento operaio e dei movimenti di massa attorno ad un autonomo polo di classe anticapitalistico.” , “Solo il rovesciamento del capitalismo e dell’ imperialismo può liberare un futuro diverso per l’ umanità. Solo la proprietà sociale dei mezzi di produzione e delle leve della finanza può consentire la riorganizzazione radicale della società umana attorno al primato dei bisogni e delle esigenze collettive, e non del profitto di pochi.”, “Il movimento comunista nacque come movimento internazionale. Perché la prospettiva socialista è realizzabile compiutamente solo su scala internazionale, solo rovesciando la realtà internazionale del capitalismo e dell’ imperialismo.” Da queste poche frasi emerge l’anacronismo della proposta. L’umanità si è evoluta, le società sono cambiate, il mondo del lavoro, con l’avvento delle nuove tecnologie, è cambiato e i lavoratori, tutti i lavoratori, hanno a disposizione strumenti di tutela di ampio respiro. Tutele che, quando nasceva l’ideologia a cui si riferisce il documento, non esistevano e lo sfruttamento era la prassi. Nonostante ciò, c’è ancora qualcuno che inneggia alla lotta anticapitalista. Se questo non è un ingrediente base per il brodo di coltura da cui nascono le frange terroristiche, ditemi voi cos’è. Quanto affermano è una chiara negazione del principio democratico largamente condiviso dalle forze politiche del nostro Paese ma è, ancora di più, la negazione delle capacità individuali che portano, l’individuo, ad emergere e realizzarsi dal punto di vista lavorativo. Continuano, nel 2007, a fare riferimenti storici ormai superati, alla rivoluzione russa delle origini come se nel frattempo il mondo si fosse fermato. Inseguono un’utopia e hanno la pretesa di essere i soli portatori della ricetta per la salvezza dell’umanità. Esprimono concetti che avrebbero ragion d’essere in alcuni Paesi del medio- oriente in cui veramente persistono le discriminazioni riportate. Ma non si vede alcun nesso con la società occidentale, certamente deteriorata, contemporanea. E, qui sta la visione limitata, si riconduce tutto ai mali derivanti dal capitalismo e dalla globalizzazione. Ma le contraddizioni che emergono dalla lettura dei diversi punti sono tantissime, nel punto 3 parlano di lotta alle discriminazioni e nel punto successivo parlano di lotta all’imperialismo citando come punto di partenza di tale lotta quello della liberazione dei popoli palestinesi e arabi ovvero proprio quei popoli che praticano, in gran parte, la discriminazione verso la donna e che non sempre riconoscono i diritti civili. Il documento si chiude con l’impegno seguente:”Il Movimento Costitutivo per il Partito Comunista dei Lavoratori si impegna in questa direzione con tutte le proprie forze.” Ora, è ancora il caso di chiedersi se esiste contiguità tra questo tipo di politica e la lotta armata? Certamente la lotta armata non è invocata ma certamente queste basi culturali possono generare travisamento in chi ritiene – peccando di presunzione - di essere in possesso della verità assoluta e che ritiene di dover compiere una missione: la liberazione del proletariato dal male capitalista e l’instaurazione della democrazia proletaria. Meditate gente, meditate ma soprattutto liberatevi, liberiamoci, dall’inquinamento ideologico. Le ideologie creano barriere mentre le idee portano confronto, vero, e sviluppo. Il passato e la storia sono degli ottimi maestri ma bisogna saperli ascoltare.