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E adesso?


Il Romano è andato, con un sussulto di dignità ha recuperato l'onore è ha rimesso il mandato. La notizia è stata gradita da gran parte degli italiani, sia dall'uomo comune che dai giornalisti. Vespa gongola per l'ennesima puntatona di "Porta a Porta", puntata che ha visto un Fini in gran forma mettere con le spalle al Muro il Rifondarolo Giordano che ha mostrato di essere in forte imbarazzo. Floris ha dato vita a un Ballarò speciale e Mentana ha replicato con un super Matrix. L'Unione, sempre che sia mai esistita un'entità simile, esce con le ossa rotte. La sinistra estrema cerca di rimediare dichiarandosi pronta a sostenere un Prodi Bis ma sinceramente non crediamo ci siano le condizioni. Il Presidente Napolitano, che in questi ultimi tempi si sta guadagnando anche la stima di chi non ne aveva apprezzato la scelta, avrà un bel da fare. Ridare l'incarico a Prodi e alla sua (Dis)Unione sarebbe un suicidio politico perchè l'imprevisto sarebbe sempre dietro l'angolo e in Senato stanno per arrivare i fantomatici Dico. Credo che alla fine, e con grande serietà e saggezza, opterà per una scelta a tempo. Darà l'incarico ad un tecnico o al terribile Massimo (Il D'alema) che troverà il supporto dei partiti moderati e più rappresentativi presenti in Parlamento e darà il via alla riforma elettorale, i Dico finiranno sotto naftalina, si rifinanzierà e rimpolperà la missione in Afghanistan, si farà la base di Vicenza... Tempo un anno e si riandrà a votare e dal voto, se faranno una buona riforma, emergeranno coalizioni veramente coese e fedeli alla tradizione. Non ci saranno più spazi per nostalgici del ventennio e nostalgici della rivoluzione d'Ottobre e forse, finalmente, avremo un Paese normale.