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Lettera aperta al Presidente Napolitano


La lettera che segue è già stata inviata al Quirinale, se volete inoltrarla anche voi andate al seguente indirizzo: https://servizi.quirinale.it/webmail, fate un copia e incolla, personalizzatela se volete e inviatela. La democrazia parte dal basso. Ciao Pierluigi Illustrissimo Presidente, in questi giorni è sottoposto ad uno stress che avrebbe evitato con piacere. Uno stress derivato dalla caduta del Governo Prodi che ora, dopo aver rotto il vaso, cerca di rimettere insieme i cocci e lo fa con un documento riportante le 12 condizioni per accettare di riprendere in mano la situazione. Dodici condizioni che, come avrà goià notato, sono vaghe quanto basta per poter essere accettate dalle componenti della coalizione del centro sinistra. Le stesse componenti che, precedentemente, avevano già accettato il vasto, e vago, programma dell'Unione. Un programma che esordiva con la frase "Per il bene dell'Italia". Nonostante ciò la maggioranza prodiana non ha retto ed è andata in cenere - strano caso, era proprio il mercoledì delle ceneri - dimostrando l'incosistenza del collante utilizzato per metterla insieme. Un collante evidentemente valido per una campagna elettorale da condurre contro quel diavolaccio di Berlusconi ma non adatto al sostegno parlamentare. Spesso i patti saltano per questioni di coscienza ed, in effetti, così è stato. riaffidando il mandato all'Onorevole Prodi, è ancora onorevole in quanto pur chiedendo a tutti i componenti del governo di dimettersi dalle cariche parlamentari lui ha pensato bene di non farlo (l'esempio è tutto!), lei si renderebbe complice di una lenta agonia. L'agonia di un governo che potrebbe perdere pezzi in corso d'opera, l'agonia di una maggioranza che tale non è e l'agonia di un uomo che, giorno dopo giorno, verrebbe sottoposto a continui ricatti da parte della sua stessa maggioranza. Lei, caro Presidente, potrebbe obiettare che l'ultimo dei dodici punti/condizioni posto da Prodi è proprio quello che affida a Lui stesso l'ultima parola in caso di controversie. Ma questo può valere in sede di Consiglio dei Ministri non certo in sede Parlamentare e questo, credo, che lo sappia bene anche Lei così come lo sa lo stesso Prodi. Quindi Presidente Le chiedo di mostrare il Suo amore per il Paese e per le Istituzioni, dimostri di essere - come già ha iniziato a fare - il Presidente di tutti e non si presti a questa soluzione precaria. Dia vita ad un Governo del Presidente, un governo che possa dar vita ad una modifica della legge elettorale e che possa, al più presto, riportare gli Italiani al Voto. Questo perchè, Caro Presidente, Lei deve pensare agli Italiani e non alle velleità di forze politiche e uomini che, contrariamente ai dissidenti Rossi e Tursigliatto, hanno dimostrato di avere come unico fine il potere e l'impedire l'eventuale ritorno del centro destra al governo del Paese. Caro Presidente, ora tocca a Lei. Non deluda gli Italiani. Cordiali saluti