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Senatore fa rima con Disertore


Premessa Il 7 marzo scorso il Senato della Repubblica ha approvato definitivamente il disegno di legge costituzionale per la modifica dell’articolo 27. Dal testo originale sono state tolte alcune parole ed esattamente le seguenti: «, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra» e tale modifica si è resa necessaria perché i pacifisti della coalizione di maggioranza non potevano tollerare che la nostra costituzione prevedesse ancora, nei casi previsti dalle leggi militari di guerra, la pena di morte. La modifica non era così necessaria in quanto il codice penale di guerra era già stato modificato e la pena di morte non era più contemplata. Ora, per comodità di esposizione, si riporta il testo dell’articolo 27 alla luce della modifica apportata: - La responsabilità penale è personale. - l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. - Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. - Non è ammessa la pena di morte. Senatore fa rima con Disertore Fatta questa debita premessa possiamo trattare il vero argomento odierno, ovvero l’intervento del Senatore SILVESTRI (IU-Verdi-Com) in occasione dell’approvazione della modifica sopra indicata. Per dovere di cronaca è bene riportare l’estratto del resoconto della seduta. Dopo diversi interventi, prende la parola il Senatore Silvestri che si dice “Fermamente convinto che il rifiuto di adempiere ad ordini di morte sia un dovere oltre che un diritto, esprime piena solidarietà nei confronti dei disertori di tutte le guerre.” Sentite le parole proferite dal Senatore Silvestri una parte dell’aula parlamentare fa partire una salva di Applausi, è superfluo – per i lettori attenti osservatori del nostro panorama politico – dire da quali banchi siano partiti gli applausi ma per amore di verità bisogna farlo: ovviamente dai Gruppi IU-Verdi-Com e RC-SE. Ovvero da quei gruppi che si dicono pacifisti ma che, per amore dello scranno, votano le missioni di rifinanziamento delle missioni militari e che, sempre per sottolineare la loro democraticità, sono pronti a condannare la diserzione dei propri parlamentari che quelle missioni non possono accettare (vi ricordate Turigliato e Rossi?). Forse è bene ricordare, al Senatore Silvestri & Co., che c’è un articolo (il 54) nella nostra Costituzione che recita esattamente così: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.” E forse, è anche il caso di ricordare al Senatore che i militari giurano fedeltà alla Patria con una formula che all’incirca recita così:”Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni.” Lo stesso giuramento, con formule simili, lo fanno anche gli eletti nei diversi organismi rappresentativi, il Presidente della Repubblica, i ministri… Ora, è grave che un membro del Senato elogi coloro che non hanno, in passato e non solo, mantenuto fede a questo giuramento. E’ grave che alle sue parole, alla sua apologia di un comportamento disonorevole, siano scaturiti gli applausi di una minoranza e il silenzio del resto della coalizione di maggioranza. E’ ancora più grave che l’opposizione non abbia prestato attenzione a quello che stava accadendo e che non abbia sottolineato la gravità delle sue affermazioni. Lei caro Senatore ha disonorato con le sue parole tutti coloro che hanno dato la vita, ubbidendo a degli ordini, per questo Paese e per la libertà di tutti quanti noi, Lei compreso. Se in passato ci fossero state persone come Lei forse ora Lei non siederebbe su quell’immeritato scranno. Mala tempora...
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