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Apriamo i cassetti delle istituzioni


Quello che segue è il testo della legge d'iniziativa popolare sul trattamento economico dei consiglieri regionali della Sardegna. La proposta è del 2005 ma ancora non ha avuto seguito. Perchè? A che punto siamo? Il popolo serve solo quando si è in vista delle scadenze elettorali? Mala tempora CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA XIII LEGISLATURA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE N. 1 presentata da Francesco Masu del comitato Lu Puntulgiu - il Grifone il 14 settembre 2005 Norme in materia di trattamento economico dei Consiglieri regionali della Sardegna *************** RELAZIONE DEL PROPONENTE Le attuali indennità dei consiglieri regionali e i vari benefici goduti dagli stessi, in rapporto a quelle che sono le condizioni economiche dei cittadini sardi, per quelli che fortunatamente hanno un lavoro, sono mediamente nella proporzione di venti a uno. Nella consapevolezza che tale rapporto sia esagerato, la seguente proposta di legge di iniziativa popolare tende a riequilibrare il rapporto di cui sopra, così da rendere moralmente accettabile ed adeguato ai tempi attuali il trattamento economico dei nostri governanti. *************** TESTO DEL PROPONENTE Art. 1 Finalità 1. L'indennità, l'indennità di carica, la diaria spettanti ai membri del Consiglio regionale della Sardegna ed il rimborso delle spese di segreteria e rappresentanza sono stabiliti dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Sardegna in misura non superiore al quaranta per cento di quella fissata dalla Legge 31 ottobre 1965, n. 1261. 2. La somma di cui al comma 1 è onnicomprensiva di ogni altro beneficio e trattamento economico accessorio attualmente percepito. 3. La presente legge abroga e sostituisce ogni altra legge o norma o provvedimento, o automatismi riguardanti l'indennità, i compensi e ogni altra prerogativa economica dei soggetti di cui all'articolo 1. e questa è la petizione di uno dei proponenti datata 2006. CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA XIII LEGISLATURA PETIZIONE n. 4/XIII presentata da Francesco Masu l’8 settembre 2006 Sulla proposta di legge di iniziativa popolare n. 1 concernente "Norme in materia di trattamento economico dei Consiglieri regionali della Sardegna" *************** In attuazione di quanto disposto all'articolo 50 della Costituzione della Repubblica Italiana e all'articolo 1 dello Statuto speciale per la Sardegna in materia di petizioni, ed in applicazione degli articoli 103 e 104 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il sottoscritto Francesco Masu firmatario della proposta di legge di iniziativa popolare agli atti del Consiglio con il n. 1 considerato che: - per la prima volta nella storia della nostra Regione, oltre 17000 sardi con la loro firma diventano legislatori, utilizzando uno strumento di democrazia diretta previsto dal nostro statuto, determinando la presentazione di una legge di iniziativa popolare che, con i suoi tre articoli, chiede una drastica riduzione degli stipendi e benefit di Consiglieri e Assessori regionali; - il legislatore ha dato ai cittadini sardi la possibilità di proporre leggi di iniziativa popolare, ma purtroppo non quella di seguirne l'iter, cosa permessa solo ai Consiglieri regionali proponenti leggi, dando di fatto solo ad essi la possibilità di decidere tempi e modi di discussione della legge proposta dal popolo sardo. Tale situazione è stata constatata nella seduta del Consiglio regionale del 15 dicembre 2005: a seguito di richiesta fatta dal comitato promotore Lu Puntulgiu-Il Grifone per l'iscrizione nei lavori bimestrali del Consiglio della proposta di legge popolare, i consiglieri regionali presenti (65) all'unanimità,con solo due astenuti, hanno votato la non urgenza della discussione della richiamata legge, rimandandola all'esame della Prima Commissione. Domanda: in questo caso siamo forse di fronte a un chiaro conflitto d'interessi? L'auspicio è che non sia così, per quanto sopra esposto, in base a quanto dispone 1'articolo 103 del capo XIII del Regolamento, trascorso ormai un anno dalla presentazione della proposta di legge senza che nulla sia dato a sapere ai cittadini sardi firmatari e non, chiede 1) se la Prima Commissione consiliare è stata posta in grado dal suo Presidente di prendere visione della proposta di legge popolare n. 1, così come previsto dall'articolo 41 del Regolamento e in caso affermativo in quale data; 2) se è stato nominato il commissario relatore, così come previsto dal comma 2 dell'articolo 32 del capo VI del Regolamento; 3) se è stata avviata la procedura prevista dalle attuali disposizioni di legge giacenti presso la competente Commissione in riferimento a quella di cui trattasi. Ad oggi, tutto tace.