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Dal Senato un solo urlo: "Salviamo Le Foche"


Le entrate tributarie aumentano, Prodi gongola, i militari impegnati in Afghanistan guerreggiano ma nessuno lo sottolinea perché la notizia potrebbe creare qualche problemino al governo. Qualcuno accusa il Senato di immobilismo ma non è vero. In Senato si lavora e qualcuno, più sensibile di altri, trova il tempo di occuparsi dei piccoli di foca che vengono massacrati in Canada. Certo, è più facile occuparsi delle foche, occuparsi del Paese potrebbe creare problemi. Meglio non muovere niente, soprattutto in Senato, perché ogni movimento, ogni sussulto potrebbe creare problemi alla maggioranza instabile. Quindi meglio occuparsi delle foche. Ecco il resoconto della seduta del 14 marzo. Non potendo agire sui problemi interni meglio spostare l’attenzione su altro e su altri Paesi. Paesi lontani ma non verso oriente, meglio guardare a occidente. Prendiamo di mira il Canada. Non hanno proprio altro a cui pensare i nostri Senatori. Beati loro. Mala tempora… Legislatura 15º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 124 del 14/03/ 2007 Mozioni DE PETRIS, DONATI, RIPAMONTI, PECORARO SCANIO, BULGARELLI, ROSSI Fernando, BOSONE, FERRANTE, ROSSI Paolo, ALLEGRINI, STORACE, BETTINI, RUBINATO, PIGLIONICA, GAGLIARDI, BRISCA MENAPACE, BONADONNA, GRASSI, BENVENUTO, GRAMAZIO - Il Senato, premesso che: nella stagione che va dalla metà di marzo al 15 maggio, ogni anno, sul pack della costa orientale del Canada vengono regolarmente massacrati a colpi di randello e spesso scuoiati ancora vivi, esemplari di foca artica (Phoca groenlandica e Cystophora cristata, rispettivamente Foca della Groenlandia e Foca dal cappuccio) che, nel 95% dei casi, hanno un'età compresa tra i 12 giorni e i 12 mesi; nonostante la caccia abbia inizio ufficialmente il 15 novembre, il periodo in cui avvengono il maggior numero di macabri abbattimenti va dal 15 marzo al 15 maggio, per la presenza dei cuccioli, ambiti trofei; ciò accade sistematicamente nonostante il Governo abbia vietato la caccia ad animali piccoli, che hanno ancora la candida pelliccia; il Governo canadese ha autorizzato il massacro di questi animali in un piano ufficiale di gestione, che dal 2003 al 2006 prevede l'abbattimento di 975.000 esemplari. Solo nel 2002 sono stati uccisi 307.000 cuccioli di foca; il Governo canadese, secondo il "Report of Canadian Institute for Business and Enviroment", fornisce sussidi all'industria di questo tipo di caccia: tra il 1995 e il 2001 ha donato 20 milioni di dollari americani a questo settore; il "Canada's Department of Fisheries and Oceans" riferisce che nel 2001 vi erano 11.185 licenze concesse ai cacciatori; i cuccioli appena nati stanno per essere trucidati anche quest'anno, la stagione è appena iniziata e si stima che verranno uccisi 350.000 animali; si prediligono i cuccioli sia per la loro candida e soffice pelliccia sia perché si tratta di animali inermi e indifesi che, incapaci di reagire, vengono barbaramente percossi con bastoni, muniti di arpione all'estremità; gli animali così feriti sono poi sommariamente smembrati e molto spesso scuoiati ancora vivi; la caccia commerciale alle foche è stata bandita dall'Unione europea dal 1983, ma a tutti gli effetti le pellicce, la pelle e gli olii (sia per l'alimentazione che per la combustione) e i grassi di questi animali sono in vendita anche nel nostro Paese; anche il pene delle foche viene venduto sul mercato asiatico perché considerato un afrodisiaco e la carne viene utilizzata in diversi modi, anche per preparare cibo per animali domestici; il massacro continua anche perché le foche sono erroneamente considerate dal Governo canadese come le principali responsabili del declino degli stock di merluzzo, mentre, come confermano numerose ricerche scientifiche, la diminuzione della popolazione di merluzzo è dovuta allo sfruttamento eccessivo e sconsiderato delle risorse ittiche, avvenuto negli ultimi 50 anni; in pratica il Governo canadese, attribuendo alle foche la riduzione del patrimonio ittico, ne giustifica il massacro fornendo finanche cospicui finanziarnenti al settore e senza assumere efficienti misure per una corretta gestione della pesca; la competizione generata tra foche e pescatori non favorisce l'individuazione del vero problema né la sua soluzione; inoltre viene così alimentato il mercato delle pellicce che trova nei nostri Paesi un mercato fiorente; il "Canada's department of Fisheries and Oceans" promuove ed è responsabile di questo tipo di caccia, della sua "gestione", dei controlli e delle verifiche che teoricamente andrebbero effettuate sul campo, ma, come è evidente dai numerosi filmati realizzati dalle più importanti associazioni animaliste e ambientaliste del mondo, da Sea Shepherd a Humane Society of the United States, la caccia continua ad avvenire con metodi brutali e cruenti; ne consegue che il "Marine Mammal Regulations" e il "Criminal Code of Canada" vengono disattesi regolarmente; l'"Animal Protection Institute" canadese riferisce che la modalità di uccisione delle foche avviene, come testimoniano i video e come ha verificato il team di veterinari indipendenti nel report del 2001, in modo crudele e barbaro, ed inoltre questa pratica è da considerarsi insostenibile, anche perché mette a serio rischio tutta la popolazione delle foche artiche, sia della foca della Groenlandia che della foca dal cappuccio; con due distinte risoluzioni in commissione, approvate il 15 ed il 22 dicembre 2004, la Commissione affari esteri della Camera dei deputati ha impegnato il Governo a vietare l'importazione, l'utilizzazione e la commercializzazione di prodotti derivanti da cuccioli di foche groenlandiche e dal cappuccio; il 15 marzo 2007 in più di 50 città del mondo si manifesterà di fronte alle Ambasciate canadesi per porre fino allo sterminio di 350.000 cuccioli di foca groenlandica e dal cappuccio, impegna il Governo: a chiedere ufficialmente al Governo canadese di porre fine ad una pratica barbara e cruenta come il massacro di centinaia di migliaia di piccole foche; a prevedere l'adozione immediata di provvedimenti, sia in ambito nazionale che in ambito comunitario, per la messa al bando di qualunque tipo di prodotto (pelli, pellicce, olii e grassi) che derivi dall'uccisione di tutte le specie appartenenti all'Ordine dei pinnipedi (otarie, foche e trichechi). (1-00079)