entronellantro

estemporanea


Il clima è impazzito, la primavera è arrivata da pochi giorni ed ha portato con se la pioggia, il freddo, la neve e altre belle figure per il governo Prodi, i suoi ministri e, purtroppo, il Paese intero. Da dove iniziare, allora: il Tar del Lazio boccia la Turco e ripristina la legge così com'era prima che la ministra ci mettesse mano. Mai lo avessero fatto, il ministro Ferrero interviene a difesa della collega e dice, dapprima, che il governo impugnerà la sentenza davanti al consiglio di Stato, ma poi cambia idea e dice che il Governo provvederà diversamente abrogando la normativa dell'era Berlusconiana. La Turco l'ha proprio presa male e per tirarle su il morale interviene Capezzone che, da buon radicale, afferma che i giudici stanno legiferando al posto del Parlamento. Ma quale Parlamento? quello dove il governo ha dalla sua, con certezza, una sola camera e, ogni volta che deve passare al Senato, mette in campo i vecchi saggi perchè altrimenti non regge? Comunque, per ora il governo regge e quindi potrà fornire sempre buoni argomenti per i post dei blogger. Continuando, possiamo ricordare la recentissima figura fatta dal nostro caro Baffino che ancor si pavoneggiava del suo successo con Condoleza e per l'avallo ricevuto per l'affair Mastrogiacomo ed è rimasto di stucco per le reazioni americane, inglesi e olandesi. Il Paese ha fatto proprio una bella figura. Gli altri rischiano la vita per catturare i Talebani e noi facciamo carte false per ottenere la liberazione, sacrosanta intendiamoci, del Giornalista. Abbiamo salvato una vita ma abbiamo, per dirla con Di Pietro e per sottolineare la coesione della maggioranza prodiana, perso la credibilità. Bertinotti è contento della trattativa e ne conferma la liceità. E intanto un altro rapito aspetta l'intervento del Governo e continua la sua lunga prigionia. E' Titti Pinna, l'allevatore sardo nelle mani dei sequestratori da settembre 2006. Certo, è comprensibile. Per Mastrogiacomo si sapeva chi lo aveva rapito per Pinna non si sa niente e non c'è un Gino Strada locale. In Sardegna di Strade ce ne sono ma sono tutte malridotte e per fare 300km ci vogliono 4 ore. A parte la divagazione sarda e riprendendo il discorso, dunque, dove eravamo arrivati? Ah, si a Bertinotti. Lui è contento ma meno contenti sembrano Parisi e D'Alema. Il primo non sopporta che il collega di governo abbia lasciato la gestione dell'affair mastrogiacomo al super medico di Emergency e il secondo ha qualche gatta da pelare con l'amica Condoleza. Tra i due è sceso il gelo, ma forse è il rigor mortis del Governo Prodi. Niente di preoccupante. E intanto i nostri militari sono al fronte con armi leggere e pochi mezzi idonei per la difesa del territorio a loro affidato. Ma, mettetevi nei panni di Prodi, come può chiedere ai pacifisti della sua coalizione di consentirgli di mandare più armi e mezzi. Loro sono pacifisti mica guerrafondai. Per loro la pace è un valore, loro i nemici e i traditori li trattano diversamente. Non lasciano neanche l'onore delle armi. Chiedete, per conferma, a Rossi e Turigliato. E si ragazzi, la situazione è drammatica. Siamo in piena emergenza ed il problema è che Gino Strada è lontano. Mala Tempora...