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Estemporanea: il treno dei desideri.


Si annuncia la svolta sulle strade ferrate, le ferrovie puntano all'utile di bilancio ed ovviamente devono, da un lato, liberarsi dei lavoratori in esubero e, dall'altro, battere cassa per investimenti vari. Si annunciano 1000 treni per il traffico locale, quello che dicono sia destinato ai pendolari del lavoro. Si proprio quelli che si alzano presto la mattina e vanno di corsa alla stazione per prendere il treno che unisce la loro casa al luogo di lavoro. Distanze brevi e medie coperte in pochi minuti, venti o trenta e, per i più sfortunati, 60. Speriamo che tra gli investimenti ci sia posto per aggiornare la rete della sardegna. Una rete in cui il doppio binario è limitato a pochi km così come l'elettrificazione. In Sardegna le distanze tra i capoluoghi di provincia sono ancor più grandi di quanto siano realmente. Per andare da Cagliari a Oristano bisogna rassegnarsi ad almeno un'ora e mezzo di viaggio. Nel nord Italia la stessa distanza viene percorsa in 30-40 minuti. Ma questa è un'altra storia. Alllora, dicevamo? ah sì, il piano industriale per il periodo 2007-2011 delle ferrovie ha ricevuto l'ok dal Governo. L'investimento previsto, che graverà come sempre sulle tasche degli italiani, dovrebbe essere di circa 6,5 miliardi di euro, cent più cent meno. Speriamo che sia la volta buona. E, soprattutto, auguriamoci che non si risolva tutto con l'ennesimo cambio di nome così come nel passato, da ferrovie dello Stato a trenitalia, e come ha fatto di recente autostrade (vedi post precedente, ndr). Ovviamente, sempre in nome del risanamento, è probabile che anche i biglietti si rinnovino , in senso economico ovviamente. L'ennesimo aumento. Le ferrovie puntano a raggiungere il pareggio d'esercizio intorno al 2010 e questo lascia stupiti. Davvero in così pochi anni metteranno fine alla continua emorragia di denaro che ha caratterizzato i suoi bilanci negli ultimi anni? Sembra incredibile ma sarà, forse, realtà. Del resto basta mandare a casa qualche migliaio di dipendenti, gli esuberi. Poi si potrebbero ridurre gli stipendi degli amministratori ma l'ipotesi non è stata fatta. Che strano! Ancora, si potrebbero eliminare alcune tratte, quelle poco redditizie. Ma forse è meglio di no perchè altrimenti le ferrovie sarde verrebbero subito eliminate. Comunque, sembra iniziata una nuova era, le ferrovie sono proiettate verso un futuro roseo e, chissà, forse non saranno più costrette a battere cassa. Non ci resta che aspettare, salvo deragliamenti...