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Finanziaria Sarda


E finalmente ci sono riusciti. Sono stati necessari 4 mesi di esercizio provvisorio e 23 giorni di blocco totale della spesa regionale ma, finalmente, si è riusciti a porre la parola fine alla finanziaria più travagliata della storia autonomistica sarda. Con i 42 sì della maggioranza di centrosinistra, 11 no, 5 astenuti, tra i quali gli esponenti dell’UDEUR, il Consiglio Regionale Sardo ha approvato in via definitiva la legge finanziaria 2007. Sono stati anche approvati (42 voti a favore e 9 contrari) anche il Bilancio della Regione ed il Piano regionale di sviluppo. Si del Consiglio, all'unanimità, al proprio Bilancio interno ma su questo c’erano, ovviamente, minori difficoltà.Il testo trasmesso dalla giunta ha subito notevoli cambiamenti e qualche stravolgimento. Dapprima sono state estromesse le, cosiddette, norme intruse e poi si è proceduto tra alterchi vari, alterchi anche interni alla maggioranza di governo, a modificare buona parte delle norme e la Giunta ha dovuto accettare più volte le decisioni del Consiglio. Un Consiglio apparso troppo spesso appiattito sulle posizioni della Giunta che probabilmente ha risentito di un certo isolamento che  non ha consentito di tenere sotto controllo gli umori della piazza. Sicuramente uno dei punti più controversi è stato quello relativo alla tassa di soggiorno e alla tassa sul lusso. Questa nuova imposizione non ha trovato, però, sufficienti ostacoli e così questo nuovo balzello è stato introdotto alla voce entrate fiscali. Sul punto il Presidente Soru, nonostante le critiche piovutegli addosso da più parti, resta convinto dell’utilità dell’imposta, un imposta che, sostiene, non è contro il turismo ma per il turismo e al riguardo afferma che “Sono incoraggianti i dati definitivi dell'anno scorso, dati che dimostrano come il turismo nel 2006 sia cresciuto rispetto al 2005, e sono molto incoraggianti i primi mesi di questo 2007 che continua a mostrare un andamento di crescita importante. Questo nonostante i catastrofismi – sottolinea Soru - nonostante chi utilizza la polemica politica anche su questi argomenti. Sono incoraggianti nonostante ci sia chi fa polemica sull'imposta di soggiorno che è conosciuta e utilizzata in tutto il mondo. Sono incoraggianti nonostante chi fa questa polemica faccia finta di non sapere che per parcheggiare per un'ora una macchina a Firenze, o da qualsiasi parte, ci vogliono tre euro, mentre noi chiediamo l'imposta di soggiorno di un euro, che non serve per penalizzare il turista, ma semplicemente per offrirgli dei servizi in più: serve per offrirgli degli spettacoli, serve per integrare l'offerta culturale all'offerta già meravigliosa della nostra natura e delle opportunità offerte dagli operatori turistici”. La tesi del Presidente però non convince l’opposizione e tutti coloro che vedono l’imposta introdotta come un inutile balzello che non serve certo a promuovere positivamente la Sardegna turistica e che, anzi, può solo creare un inutile danno. In effetti l’imposta introdotta sembrerebbe anacronistica e formulata nel peggiore dei modi. Probabilmente si sarebbe potuto evitare tanto clamore cercando di trovare una formula diversa che coinvolgesse i tour operator e tutti i vettori che collegano l’isola con la terraferma e inserendola nel costo del trasporto. Così formulata ci riporta ai tempi dell’Italia dei Comuni in cui per passare da un territorio a quello confinante veniva richiesto il dazio e ciò parrebbe in controtendenza rispetto alla filosofia che ha ispirato il sistema di libera circolazione di merci e persone entro i confini comunitari. Ma questa è un’altra storia. Una storia che, comunque, coinvolge tutti coloro che intendono recarsi in Sardegna per le vacanze estive, emigrati inclusi.Ancora, la finanziaria regionale è, a detta dell’Opposizione in Consiglio, la peggiore mai realizzata prima in quanto inasprisce il prelievo fiscale e non promuove lo sviluppo economico. Da parte sua, la maggioranza, sostiene, invece, la bontà della manovra e la considera il primo passo verso il risanamento del deficit regionale che nel 2004 ammontava a  3.159 milioni di euro e premessa fondamentale per avviare una nuova fase di sviluppo economico.Un altro punto controverso della manovra è quello dell’artifizio contabile inserito nel primo comma con cui si autorizza l’amministrazione regionale a iscrivere in bilancio ben 500 milioni di euro “quale anticipazione del "credito" vantato dalla Regione verso lo Stato ai sensi dell'articolo 1, comma 834 e successivi della finanziaria statale per l'anno 2007.” Praticamente, la Regione inserisce entrate future e incerte, l’incertezza è determinata dal come si comporterà in merito il Governo nazionale. Si criticava tanto Tremonti e la sua finanza creativa ma gli emuli, a quanto pare,  non mancano.Infine, giusto per non dimenticare populismo e demagogia, si è dato spazio alla generosità approvando interventi straordinari per un ammontare di 151 milioni e 352.000 euro con lo scopo di  accelerare la crescita dell'occupazione e contrastare il disagio sociale e per la stabilizzazione dei lavoratori precari regionali. Reperire le risorse non è stato un problema e le si è fatto attraverso la rimodulazione di fondi comunitari, nazionali e regionali. Infine, forse per dare un aiuto elettorale alla coalizione di centro sinistra per la l’imminente battaglia elettorale o forse per zittire i malumori della sinistra radicale,  il Consiglio regionale ha inserito nel disegno di legge finanziaria un intervento sperimentale a favore delle famiglie e delle persone senza reddito che si concretizzerà in un sostegno economico di massimo 250 euro mensili per un anno. La scelta dei beneficiari dell’intervento ricadrà sui Comuni che dovranno anche compartecipare al 50% con la Regione. Lo stanziamento di competenza regionale sarà di cinque milioni, ripartito per il 40% in parti uguali e per il 60% su base demografica.Insomma in questa finanziaria travagliata c’è musica per tutte le orecchie, speriamo non sia la rivisitazione in chiave Soriana di motivi già sentiti.  Fonti: Stampa locale (Sardegna oggi), Siti istituzionali