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Peggio di così...


Vergogna, questo è ciò che si può provare dopo l'indecoroso spettacolo andato in scena, in diretta televisiva, ieri al senato. Un ministro, tecnico senza legittimazione popolare, costretto, per difendere la poca serietà e correttezza di un governo allo sbando, ad infangare un uomo dello Stato risultato scomodo a un potere politico arrogante e sgradevole. Un ministro che, nel tentativo di salvare capra e cavoli, si smentisce da solo e conferma la scarsità d'idee presente nella compagine governativa. Come può il ministro definire il generale speciale poco affidabile, sleale e allo stesso tempo giustificare la promozione, la rimozione in Italia si è sempre fatta promovendo i personaggi più scomodi, dello stesso Generale a membro della Corte dei Conti? Ci spieghi il ministro come è possibile conciliare questi due diversi giudizi e comportamenti. Perché un inaffidabile viene destinato ad un incarico così importante e delicato? Come può il ministro fidarsi di uno che, a suo dire, ha gestito la Guardia di Finanza in maniera “opaca e personalistica”? Come può un generale, che è stato accusato di aver contravvenuto alle “regole etiche e deontologiche" che dovrebbero guidare un buon servitore dello Stato, essere giudicato idoneo per ricoprire il ruolo di Consigliere presso la Corte dei Conti? Insomma, l’intervento di Padoa-Schioppa che nelle intenzioni del governo avrebbe dovuto essere chiarificatore si è rivelato per niente chiarificatore, anzi non ha fatto altro che dar vita ad una serie di interrogativi ai quali il governo non può o non vuole rispondere. Certo è che la pagina scritta ieri è una delle più tristi della storia di questa Repubblica e se è vero che, come ha detto il ministro, "Là dove sono i generali o i colonnelli a determinare la sorte dei governanti e non viceversa siamo fuori della democrazia e dalla Costituzione" e anche vero che la dove il Governo di un Paese pretende di fare e disfare a suo piacimento, di rimuovere gli onesti servitori dello Stato che hanno avuto il coraggio di opporsi all’arroganza politica di alcuni governanti e non hanno, come spesso è accaduto, accettato la punizione/promozione dimostrando di avere innati concetti quali “Dignità ed Onore” non si è certamente in democrazia e si è al di fuori della Costituzione. Questo Governo ha perso l’ennesima occasione per dimostrare di essere guidato non da brama di potere ma dal buon senso e dall’amore per il Paese. Un governo che, probabilmente, non sa cosa siano “Dignità ed Onore”. Un Governo che apriva il suo programma elettorale con la frase “per il bene dell’Italia” e che in questi frangenti mostra di avere un solo interesse: il mantenimento ad oltranza del potere anche se ciò comporta perdità di credibilità e dignità.Signori, se davvero volete il bene del Paese, è arrivato il momento di fare un passo indietro e qualche passo in più in direzione del Quirinale.Per ora mala tempora