entronellantro

A come ambiguità e ambulanza.


La giornata di sabato 9 giugno, quella della visita di Bush e delle grandi manifestazioni di piazza, ha evidenziato, per l'ennesima volta, l'ipocrisia del governo Prodi e della coalizione che lo sostiene. Per salvare la faccia al governo, come supplicato dal povero Romano, i membri dell'esecutivo si sono astenuti, con grande sacrificio, dal manifestare. Ma il popolo piazzaiolo e urlante è sceso comunque in piazza, del resto è ciò che gli riesce meglio. Per questo popolo, figlio di distorti ideali e di un'ideologia anacronistica, la piazza è una necessità, serve per scaricare le tensioni accumulate in settimana. Giorni e giorni di stress passati a studiare gli slogan per l'imminente manifestazione. Slogan sempre nuovi e intelligenti. Si vede che loro il cervello lo sanno usare, loro non sono come quelli di destra. Per loro la piazza è come il festival di Sanremo, non si possono presentare con uno slogan non originale. Certo, di tanto in tanto qualche slogan del vecchio repertorio lo si può utilizzare, l'efficacia è già stata testata. Loro sono sensibili ai temi che affliggono l'umanità ed il pianeta non sono come quelli di destra. Sono sensibile al sangue versato dalle vittime o pseudo tali delle guerre imperialiste del satana americano o israeliano. Certo si dimenticano delle vittime dei regimi a loro più vicini, del sangue versato dai vari gruppi terroristici, pardon patrioti o partigiani, per i quali simpatizzano. I leader, o pseudo tali, cavalcano l'onda e ci mettono del proprio. Diliberto che s'indigna per le mani grondanti di sangue del presidente americano ma non si è certo messo problemi per stringere quelle degli amici Hezbollah che di sangue ne hanno visto e ne vedono ancora. Insomma, sembrerebbe sempre la solita storia ma questa volta ci sono state alcune variazioni sul tema: la scissione tra sinistra di lotta e di governo.
La sinistra di lotta ha fatto la sua figura, ha dato vita ad una manifestazione quasi pacifica e sicuramente colorata. Tanti colori, con il rosso predominante. Lo stesso rosso, questa volta quello della vergogna, sulle facce dei capipopolo – presunti- che si sono ritrovati in Piazza del Popolo per il sit-in di protesta contro Bush e a favore , secondo loro, dell’altra America. Sicuramente un’altra America esiste ma resta comunque distante dall’idea che ne hanno i signori della sinistra italiana. La vergogna è stata determinata dal flop della loro manifestazione, poche centinaia di persone. Quindi sabato si è vista la frattura tra la sinistra radicale ed il suo, ex, popolo. Farebbero bene a mettersi il problema. O no?
Purtroppo, la madre degli imbecilli è sempre gravida e così la violenza, gratuita e stupida, ha fatto la sua comparsa. Per fortuna è rimasta limitata e la parte sana della sinistra di piazza ha contribuito ad isolare i soliti imbecilli. Sembra che qualcuno allevi apposta questi personaggi. Dalle testimonianze di alcuni operatori dell’informazione presenti sul luogo si evince che queste frange più violente siano formate da giovanissimi. Questo è il dato preoccupante e la sinistra, che spesso coccola e giustifica questi personaggi, dovrebbe mostrare maturità e contribuire al totale isolamento di questi violenti. Ne sarà capace? Mah!
Ovviamente, agli occhi della sinistra e della stampa correlata, assumerà maggior rilevanza la stupidaggine a cui ha dato vita il Senatore Selva che, per non arrivare tardi negli studi della Sette, si è fatto accompagnare da un’ambulanza. Senatore, non si fanno queste cose. Con il suo comportamento ha fornito argomenti all’avversario e la scusa per non dare il giusto risalto alle violenze di Sabato. Senatore, sono tutti indignati. Si vergogni e chieda scusa. Alla prossima e, per ora, mala tempora