entronellantro

Estemporanea: le viscate ma non solo.


Il dopoguerra è, finalmente, finito e si spera che, con esso, finiscano i veleni che, in questi anni, hanno minato la salute degli italiani. L’Italia ha svoltato a destra ed ha punito, prima con la sconfitta Veltroniana e poi con la bocciatura di Rutelli a Roma, i trasformisti della politica, i succedanei del comunismo e dell’ambientalismo. I presunti portatori degli ancor più presunti valori della Resistenza sono stati sconfitti e con essi la loro supponenza, la loro presunzione e la, ancor più presunta, superiorità morale. Questo è il dato che emerge dalle recenti tornate elettorali ma siamo italiani e non possiamo farci mancare niente. Non possiamo avviarci, tranquillamente, verso la normalità. Certo una nuova stagione si apre, sia a destra che a sinistra, gli estremi devono ritrovare identità per cercare di tornare ad essere espressione di qualcosa, che non sia una razza in via di estinzione, e di qualcuno. Gli sconfitti dovranno trovare la strada per evitare il crollo definitivo dell’alternativa al Popolo della libertà, alleati inclusi, e i vincitori, per loro la sfida è ancora più difficile, avranno l’onere di dimostrare di saper ben governare e il dovere di ripagare la fiducia accordatagli dagli italiani. Italiani ormai stanchi delle solite promesse, delle solite liti tra i governanti, del nulla sotto vuoto spinto che è stato spesso spacciato come seria novità. Gli italiani hanno deciso, hanno ascoltato i contendenti ed hanno deciso. Ma qualcuno, probabilmente, non ha gradito la scelta ed ha iniziato ad augurare vita breve al governo prossimo venturo. Qualcun altro, invece, non deve aver gradito l’epurazione veltroniana e ha deciso di vendicarsi con un ultimo regalo agli italiani vittime del grande fratello, ai curiosi di ogni specie e, forse, ai malintenzionati di turno che, grazie al fatto, potranno scegliere meglio le proprie vittime. Timeo Visco et dona ferentes, ma, in questo caso, i personaggi coincidono. Il viceministro meno amato del governo Prodi, quello che ha avuto un rapporto Speciale con la Guardia di Finanza, ha partorito un regalo dei suoi. Dopo la messa al bando del contante e la ricerca ossessiva della tracciabilità dei pagamenti il buon Vincenzo ha pensato bene di rendere pubbliche, senza alcuna precauzione, le dichiarazioni degli italiani. La sua iniziativa, messa in essere dall’agenzia delle entrate, ha mandato in tilt il sito dell’agenzia e ha causato malumori tra gli italiani. A quelli che gli fanno notare che forse non è stata una saggia scelta Lui risponde citando i telefilm americani e affermando che è “semplicemente” un fatto di civiltà e di democrazia. Ci consenta Visco di dissentire, non è per niente civile stimolare i più bassi istinti dell’essere umano, non è per niente civile mettere in rete dati che potrebbero diventare, nelle mani di alcuni, armi pericolose. Se Visco inizia a fare un giretto nel Web forse capisce il danno che ha causato. Sono sorti siti per spiare il reddito del vicino, altri in cui si mettono in vendita quei dati che, tardivamente, si è cercato di togliere dalla rete con l’intervento del garante per la Privacy. Già la Privacy, prima ti fanno due palle così per dirti che i dati vanno tutelati, che vanno difesi, che vanno criptati ma poi arriva qualcuno che mette in rete dati appetibili. Complimenti. Ecco il regalo di Visco agli italiani, un nuovo clima di odio e di rancore e invidia celato sotto il segno della trasparenza, della civiltà e della democrazia. Sarà ma a me sembra comunismo puro! Forse è per questo che Veltroni non lo ha candidato? Certi dati è bene, ovviamente, che lo Stato li abbia e li usi ma il renderli pubblici, senza alcuna cautela tra l’altro, non è degno di un Paese civile. Adesso, come sempre, toccherà a Berlusconi porvi rimedio. Evidentemente quando il Paese si trova in situazioni difficili sente la necessità di svoltare a destra e sente il bisogno dell’uomo forte. Speriamo bene, per il bene dell’Italia.    .