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Rose e spine!


origine fotoMaggio, il mese delle rose. Rose che fioriscono e appassiscono, rose con le spine che pungono e fanno sanguinare. Il sangue, certo, non manca in questo maggio. Maggio di sangue, di terremoti ed attentati. Maggio di tradimenti, voti di fiducia, di toni blandi e toni accesi. Maggio dal tempo incerto e dalle tante lacrime. IDelitto di Maggio(il grande dolore) Come le lacrime per Lorena, quattordicenne, forse troppo disinibita per la sua età o forse donna plasmata da tanta tv e da falsi miti. Sicuramente ragazzina fragile e ingenua. Si è fidata, quel giorno, dei suoi compagni di giochi e la sua fiducia è stata ripagata con la morte. Morte che è arrivata, con incredibile crudeltà e ferocia, per mano di adolescenti immaturi che giocavano a fare gli uomini. Si facevano forti, forti con i deboli e in questo caso con la più debole. Prima l’hanno usata e poi massacrata, gettata in un pozzo e hanno tentato di cancellare col fuoco il frutto del loro peccato. Lorena è morta ma con lei è morta anche l’età dell’innocenza, è morta la pietà. I tre colpevoli di tanta ferocia, probabilmente, non pagheranno abbastanza. La pena che verrà loro inflitta dalla giustizia degli uomini non sembrerà mai sufficiente ma, certamente, la pena che hanno già iniziato a scontare non permetterà loro di dimenticare il loro gesto. Non basteranno i giorni futuri per espiare la loro colpa e la loro colpa non troverà mai sollievo. Anche se ora non se ne rendono conto, non capiscono la gravità del loro gesto, verrà un momento in cui capiranno. Capiranno e le lacrime inizieranno a sgorgare. Capiranno che quello che hanno fatto, l’omicidio, ha ucciso anche loro e la loro innocenza adolescenziale. Soffriranno e piangeranno, gli incubi tormenteranno il loro sonno e neanche nella morte troveranno sollievo. Gli spettatori inermi si chiederanno il perché ed il per come, tutti si interrogheranno sulle cause di tanta atrocità. Daranno la colpa alla società, ai costumi ed al fatto che non ci sono più valori. Daranno le colpe alla scuola, alle famiglie ed alle cattive amicizie. Tutto potrà essere in parte vero ma i Lucignolo sono sempre esistiti e Pinocchio è sempre stato debole e influenzabile ma non è arrivato a uccidere. Forse le cause sono anche altre, forse la colpa è dei videogiochi violenti che, nelle menti più fragili, trasformano il gioco in realtà e viceversa. O forse, la causa primaria è quella che la razionalità e il materialismo tendono a negare: il Male. L’opposto di Dio, dell’amore che trova negli esseri umani fertile terreno di coltura e che tende ad assumere svariate forme, le forme che l’uomo, incapace di comprenderlo, tende a dargli ma che resta, sempre e comunque, il Male. Il Male da cui fuggire, il male che t’incatena a sé e che, con lusinghe e inganni, ti fa credere di essere grande, di essere Uomo ma resti, solo e semplicemente, un adolescente. Un adolescente che arriva ad uccidere.    IIFiducia e polemiche(facezie d’uman sentire) Maggio che vede la nascita del IV governo Berlusconi, un governo, sulla carta, forte che ottiene la sua fiducia, una quasi fiducia dal contendente principale e una sfiducia dal tribuno del popolo, dal Masaniello molisano, Antonio di Pietro. Maggioranza e principale oppositore hanno dimostrato maturità, una maturità dovuta, probabilmente, alla constatazione della più semplice delle verità: il Paese è allo sbando e, per dirla con gli autori de “La Casta”, alla deriva. Una deriva quasi incontrastabile che necessita di interventi urgenti e di responsabilità . Una responsabilità condivisa che, sola, potrà portare la nave Italia in acque meno tempestose. Berlusconi e Veltroni sembrano in sintonia, sembrerebbero aver capito che la nave imbarca troppa acqua e che rischia di affondare. La paura è tanta e questa paura potrà dare la forza ed il coraggio di manovre azzardate ma necessarie. Manovre e interventi che possano, finalmente, riportare il Paese alla normalità. Solo Di Pietro sembrerebbe deciso a continuare la politica delle urla e delle offese, la politica dell’odio verso l’avversario, la politica del disprezzo e della difesa di interessi particolari e contrari a quello generale. Di Pietro ed il suo partito sembrano essere gli eredi dei reietti dal Parlamento, gli eredi di quei partiti che gli italiani non hanno voluto far entrare nelle aule parlamentari. Quei partiti che hanno, sempre e solo, chiesto tanti diritti e pochi doveri. Quelli del concedere tutto a tutti, indiscriminatamente, e del no a tutto ciò che rappresenta innovazione e sviluppo. Quelli del no alle grandi opere e delle manifestazioni in piazza. Ora gli amanti di tutto ciò sembra abbiano trovato un nuovo riferimento, un nuovo faro: Di Pietro e la sua Italia dei valori. Crediamo che Di Pietro parta da posizioni preconcette, posizioni che non portano ad un dialogo sincero e sereno, un dialogo che porti a fare scelte, solo ed esclusivamente, per il bene del Paese. Crediamo che i toni vadano abbassati e che tutti, indistintamente, si rimbocchino le maniche e si mettano a lavorare e che, questo sarà fondamentale, riescano ad assurgere ad esempio per i cittadini. L’Italia ce la può fare, bisogna semplicemente iniziare. Bisogna tornare allo spirito della costituente, bisogna tornare alla concretezza dell’agire in nome di quell’entità superiore chiamata Patria. Fatto questo, la parte più difficile, il resto sarà una passeggiata. Buon lavoro. IIIConclusioni(monito) Le spine pungono e lacerano le carni ma le ferite presto si rimarginano e dolere e sangue saranno solo un ricordo. Un ricordo più o meno triste ma, solo e semplicemente, un ricordo. Un monito per il futuro.