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Silvio? Un compagnone che sbaglia!


  L'Italia, quel vecchio e caro stivale,festeggia i 150 di vita e lo fa nel migliore dei modi ovvero riproponendo ciòche nella sua storia non è mai mancato. Centocinquanta e non mostrarli, unsecolo e mezzo caratterizzato da gesta eroiche ed erotiche. Immolati sul campoe immortalati sul talamo, storia di corna e tradimenti, festini e destiniincrociati di uomini e donne, re e cortigiane, puttane e puttanieri e viadiscorrendo. Italia, popolo di santi, navigatori, eroi, sessodipendenti,guardoni, onanisti e uomini di Stato sensibili al fascino del proibito e semprepronti a sfilare le mutande altrui. Le stesse mutande a cui danno ascolto ecaccia giudici e giornalisti pur di andar contro il potente scomodo e pocoincline a cedere alle pretese delle diverse, e potenti, caste italiche. Ilsatiro di Arcore, come lo descrivono giornali e opposizioni, l’uomo affetto dapriapismo perenne è il potente di turno, un turno lungo più di tre lustri, enessuno è disposto a fargli sconti. I magistrati milanesi indagano ma,stranamente, i processi si fanno sui giornali e nelle televisioni e leopposizioni, prive di idee, si ritrovano a starnazzare e a fare da contorno,unite nella sentenza: Colpevole! Si chiedono a gran voce le dimissioni delCavaliere ma non si propongono alternative credibili, o almeno più credibilidell’esistente.  Si mostrano indignati anche gli eredi delglorioso PCI, pronti, ora, a dare risonanza alle esternazioni di cardinali ebigotti vari. Ma dove sono finiti i buoni comunisti di una volta, imangiapreti? Il PCI era il partito del Migliore, tal Togliatti Palmiro che, peril suo clandestino amor, non esitò a lasciare, in URSS, moglie e figlio. Ibuoni comunisti di una volta predicavano la libertà di accoppiamento, il sesso liberocontro l’ipocrisia della Borghesia conservatrice. E adesso? Adesso son piùbigotti dei bigotti, più conservatori dei Conservatori. Adesso non sonodisposti a fare sconti a nessuno, additano il porco di turno, lo dileggiano elo condannano ancor prima di una sentenza passata in giudicato. Mai si eravisto tanto livore e odio contro l’avversario politico. Del resto, come noncapirli, nel 1994 si apprestavano ad agguantare l’osso per spolparlo quando,d’improvviso, arrivò il Cavaliere a sottrarglielo e da allora il loro odio si èconcentrato su questo nuovo nemico (Togliatti insegna). Certo, il Cavaliere ci mette del suo. Il suocomportamento da libertino offre appigli al nemico che non esita ad accusarlodi ogni nefandezza, corrotto e corruttore di giudici, funzionari, maggiorenni eminorenni. Già, nota dolente, le minorenni. Prima una, Ruby, poi un’altra,Iris, e chissà quante altre ne arriveranno. Certo, se le accuse fossero provateil Cavaliere meriterebbe il biasimo generale e la condanna. Condanna non soloper gli amori proibiti ma per aver tradito i suoi elettori e per aver antepostoil piacere, personale, al dovere per il quale era stato scelto. Questa potrebbeessere la sua colpa ma non certo i doni a donne maggiorenni e disinvolte che sison prestate a condividere con lui il proprio tempo e il di lui letto.  Ora, i reduci del sol dell’avvenire si sonridotti al buco della serratura e non sono più quei magnanimi personaggi prontia perdonare, attribuendo le colpe alla società, anche il peggiore dei criminalidefinendolo un “compagno che sbaglia”. Ecco, perché non definire Silvio unCompagnone che sbaglia, una vittima della società (dell’apparire e del guadagnofacile)? La Storia ci dirà cos’era Berlusconi ma ci dirà anche cosa siete voicari antiberlusconiani. La Storia non fa sconti anche se, spesso, gli scontivengono applicati da chi la riporta. Sono passati 150 anni dall’unità dellostivale ma non si è ancora superata la frattura di quel lontano 8 Settembre del’43. Comunque, viva l’Italia!