LITTLE STOP!

la fortuna si costruisce... la felicità no...


Devo scrivere... in un modo in cui non mi sentivo da tanto di scrivere...Devo riversare da qualche parte quello che ho dentro... è qualcosa di cui non posso parlare ma devo assolutamente riversarlo da qualche parte...Parlarne sarebbe come ammettere qualcosa a qualcuno che non capirebbe e inoltre so che darei inizio a una lunga discussione che conosco già, di cui sono pienamente consapevole e che so già a che conclusioni porterà...Non ho bisogno di rifletterci sopra perchè sono pienamente cosciente di tutto... degli ostacoli, dell'impossibilità della cosa, delle scelte fatte, di come è giusto che sia; so che i miei sentimenti sono incompatibili con la realtà... lo so... so che portano solo a un vicolo senza uscita nella vita...Ma lo provo... ora... lo provo così forte che vorrei che non fosse così...ancora... un'altra volta...So anche che nel raggio di un tempo quasi immediato mi richiuderò e continuerò ad andare avanti con i miei bagagli di ricordi, pensieri e sensazioni... tornando al reale... dove non posso fare niente per cambiare la realtà, lì dove ho fallito quando forse avevo anche una possibilità per riuscire...Non voglio niente, non cerco niente... non c'è nemmeno un briciolo di speranza in me... nulla realmente... il problema è che tutto questo non può bloccare un desiderio nè un'emozione... un sentimento...Sono impotente, lo sono sempre stata... e ogni giorno mi dico che forse un domani passerà ma non accade, e in fondo so che ne sono anche contenta a modo mio... perchè è una cosa troppo bella nella mia vita...Stare lì e guardarti dritto negli occhi a pochi centimetri da me... sapendo che le mie barriere stanno cedendo... sentire a tratti che le cose sono lì... sentirmi così vicina a te senza avvicinarmi troppo... quella distanza di pochi centimetri tra le nostre guance... il tuo odore... Fare mille discorsi complicati quando entrambi poi sappiamo che tra le reciproche complicazioni ci districhiamo benissimo... è per quello che siamo ancora lì... a cercare il ritorno di sensazioni che poi sarebbero subito soffocate...Credo che per me la verità sia lì... tra quegli sguardi... io amo sapere che anche nelle scelte che mi hanno ferito, nelle strade che hai voluto dividere... e che in tutto quello che c'è e c'è stato in un solo momento insieme, per me nei tuoi occhi ci sia ancora l'unico posto in cui io mi sento nel mio posto...Probabilmente sono più tesa, mi fido meno e sto attenta a quello che accade ma... è l'unico posto in cui voglio stare... è l'unico posto in cui riesco ancora a stare al 100%...Recentemente le mie esperienze mi hanno posto davanti alla domanda delle domande per il mio carattere... quanto è giusto essere così determinati verso gli obiettivi? Quando sarebbe il caso di ammettere che quell'obiettivo non è più tale per me e accorgermi che lo voglio raggiungere per una stupida smania di completare la mia missione? Quando l'obiettivo vero diventa "non fallire nel raggiungimento di un puntino su cui mi ero fissata"? Questo ragionare mi ha portato a noi... mi sono chiesta se tu fossi solo diventato una missione non completata che mi spingeva a continuare questo gioco altamente pericoloso per entrambi...Non sapevo darmi una risposta quindi ho archiviato il discorso pensando che in fondo forse era solo così ormai... una fissa... nulla di più.Ma oggi posso nascondere quello che ho in testa? i pensieri che si accalcano... la voglia di spaccare qualsiasi cosa in questa maledetta città che è popolata da 6 milioni di persone di cui non me ne frega niente perchè non c'è quella sola che mi fa sentire apposto con il mondo?L'immensità della città in cui sono nata, l'eternità di questo posto non può competere con quattro strade, due negozi e una piazza? Ho messo un muro e sono rientrata nella desolazione di questo posto in cui sono sola... quando ho alzato lo sguardo e ho visto le strade illuminate e infinite mi sono sentita condannata dal destino... chiusa dentro una gabbia immensa, infinita, che tutti adorano, in cui tutti vivono il doppio di qualsiasi altro posto... e ti ho odiata Roma! Sei la mia gabbia d'oro... che mi ha privato dell'unica cosa al mondo che mi avrebbe reso felice anche in mezzo a quattro strade, due bar e un campanile...Mi guardo intorno e so che qui non c'è niente per me... e dove c'era la mia vita ora c'è la vita di un'altra e a un certo punto, intrappolata nei miei desideri irrealizzabili, mi viene ancora in mente una frase di nonna... di quando parlavamo di dove pensasse fosse casa sua, se qui o a Loreto, il posto dov'era nata o dove viveva da tanti anni?Lei disse qualcosa come "la tua casa è sempre quella dove puoi stare con chi ami o dargli un'occhiata... a Loreto ci sono nata e lì ci sono i miei ricordi, qui c'è sempre stata la mia vita... qui c'era mio marito, i miei figli e ora voi... questa è casa mia e quando siamo tutti a Loreto allora la mia casa è di nuovo lì"La mia casa è dove posso guardare te... e qui nella mia trappola immensa e di lusso, sede di ministri, politici e religiosi dovrei sentirmi fortunata... ma nessuno lo vede? che la mia fortuna non ha niente a che fare con l'amore? che quello è altrove, lontano da qui e l'unica cosa che ho sempre potuto fare, l'unica cosa che mi è stata concessa sono stati 300 km per avere 3 ore, km dopo km per dimenticare... sperando che alla fine dei 300 scendendo in questa maledetta città mi sentissi fortunata, mi mettessi un bel cappottino di forza e andassi avanti da sola, senza cuore...La propria fortuna si costruisce? ma chi ha detto che io volevo essere fortunata?! io non l'ho mai chiesto... non ho mai chiesto di vincere manco 5 euro al gratta e vinci, nè di avere una bella casa, tanta gente attorno e nemmeno di poter avere la possibilità di vivere nella sede di una scuola che forma classe dirigenziale... l'unica cosa per cui ho pregato davvero è stato rivederti, poterti parlare ancora una volta e poi un'altra... l'unica cosa che volevo costruire era lì, con te... in quattro strade e due alimentari...Io non volevo essere fortunata, io volevo solo essere felice...