Troppo diretta...troppo complicata...alle volte addirittura troppo semplice. Ma sempre scoordinata con il resto. Un incubo!
Ho capito che le stesse situazioni e gli stessi giochi mi stancano in poco tempo... ho capito che non c'è possibilità che io ne esca perchè, senza capire come, mi ci ritrovo sempre dentro. E' probabilmente il modo migliore per squalificare qualcosa di bello.
Nemmeno Berne mi ha aiutata... nemmeno la teoria sui giochi ha risolto questo grande mistero. Forse ha risolto piccole parti che comunque non collimano tra loro e anche lì ho paura di vederci solo una grandissima spiegazione che di base non c'è ed è totalmente sbagliata e frutto della mia voglia di credere che ho una via d'uscita da qualche parte. E' così brutto provare la desolazione... è così brutto lo stomaco in continuo subbuglio per un'emozione che però non porta MAI da nessuna parte...
Forse è il mio modo di esprimere le emozioni...troppo palese, troppo entusiasta...che le fa scendere nella classifica delle possibilità...
Poi ci penso bene e dico che in fondo sono fatta così, non è una cosa che posso cambiare...sarebbe come voler domani diventare bionda naturale...è impossibile! e allora dico che in fondo, come in qualche film, anche nella vita un destino, un fato, un qualcosa che indirizzi la vita verso una direzione, un senso ci sarà e che quindi prima o poi...arriverà qualcosa...
Ogni tanto penso di vederla e ci credo, davvero, fino in fondo... fino al fondo di un pozzo per l'esatezza... quando mi schianto dove non c'è acqua e rompo ossa che non si rinsalderanno mai...
Non avevo mai pensato che qualcuno potesse considerarti ma non nella tua unicità... solo per il tuo essere "femmina", o forse per l'essere "femmina carina"...va beh insomma non per essere una persona con un nome, una vita, una personalità...un qualcosa che vedi ma che comunque non ti classifica come persona esclusiva per l'altro ma come una in una massa di tante altre...
Sei una "femmina"... come ti comporti con me, ti comporteresti con un'altra... dato che magari ti è stato donato di essere "carina" ti tratterò come qualsiasi altra "femmina carina" che sta al gioco...
Magari a questo punto ho sempre sbagliato tutto... considerando un gioco diverso da un altro, una persona diversa da un'altra... anche due sconosciuti li reputo diversi uno dell'altro... ognuno con la propria storia, il proprio carattere, il proprio modo, le emozioni che mi suscitano sono comunque sempre diverse... come faccio a pensarti come un'altra persona? Non capisco. Forse però ho capito che la semplicità dell'uomo (quando si parla di semplicità dell'uomo rispetto alla donna) sta in questo...
Genericamente banalizzata come "pippa mentale", la donna fa mille pensieri su un determinato uomo e una determinata situazione... magari lo fa o lo farà anche su altri uomini e su altre situazioni ma, sempre in modo differente. Ognuno ha un nome ben impresso nella mente, un sentimento suscitato ben diverso...ognuno è valutato in base al proprio essere unico. Tu sei tu e non sarai mai un altro. Poi questo può significare che tu non mi piaci, ma non significherà mai che in quel momento sei lì perchè ci sei capitato o perchè sei un "maschio carino"...significa che è proprio con te che voglio stare lì, in quel momento, in quel modo, in quel frangente, in quella situazione. Non ti senti almeno un po' importante? anche se ti sto per dire che non mi piaci in fondo? non ti senti unico, apprezzato nella tua unicità?
L'uomo nella sua semplicità invece lancia un amo...chi abbocca è "una" che poteva anche essere un'altra... non cambia niente... poi mi puoi piacere alla fin fine, come mi poteva piacere un'altra... ma oggi sei qui perchè ci sei capitata, perchè sei arrivata tu, perchè tu hai detto sì a una richiesta fatta a mille, o forse perchè tu hai voluto questo e non un'altra... starei stato qui lo stesso con un'altra carina allo stesso modo che voleva stare qui allo stesso modo di come ci volevi stare tu...
La chiamano semplicità ma in fondo non lo è... è una cosa molto più confusa... è una cosa diversa, che non capisco. Non capirò. Magari non ci voglio provare per paura di capire davvero.
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