EGENOVA

Il Giornale esprime tacitamentei valori dell'umiltà, della libertà,
della responsabilità: quei valori che sono l'anima del nostro Pdl. Anzi,
il Giornale è forse egli stesso l'anima del Popolo della Libertà,
perché è un immancabile punto di riferimento per le donne e gli uomini
che del Pdl sono la testa, il cuore, le braccia e le gambe.
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Faziosità a carico del contribuente

Caro Massimiliano, è con grande partecipazione che ho letto il tuo editoriale su Michele Santoro.Credo che mai come in questo momento dovrebbero uscire dal cuore,ma soprattutto dalla«ragionedellecose», i contenuti e le motivazioni anima di unnuovo modo di sentire la testimonianza concreta del modo di intendere del popolo dei moderati.È un caso di cultura, quellacon la C maiuscola,rifiutare con forza,sia a livellodi  principiche a livello giuridico, il modo di fare informazione seguito nelle recenti trasmissioni di «Annozero». I valori che stanno alla basedel Popolo della libertà ed anche delle stragrande maggioranzadegli italiani che non ci hanno votato, sono in antitesi conl el inee programmati che edi indirizzo scelte come basi «operative»per confezionare il prodotto televisivo Annozero. Faziosità gratuita a totale carico del contribuente!Qualunque opposizione degna di questo nome sarebbef olle  a prendere  come bandiera del suostatus un programma televisivo e di contenuti dello stesso.Solo Antonio Di Pietrolo può fare,ma lui non è opposizione è  il nulla della politica o forse la politica del nulla. Il Pasquino Santoro è uomo intelligente e sa dove sta andando la sua barca.LaDirezione di «sostituirsi»  alla  politica partendo dall’antipolitica alla BeppeGrillo  è roba quasid a prima repubblica.Nonc’è nulla di nuovo. Di nuovo c’è solo l’arroganza del delirio di onnipotenza dell’uomo equesta èc osa triste,anzi tristissima.Per lui più che per noi. La professionalità è roba che nonsi compera al mercato, lo squilibrio nell’informazione è un marchio indelebile che offende tuttianche l’uomo giornalista Santoro.La televisione tutta ed  in particolare il  servizio  pubblico, dovrebbero essere  sempre  garanzia di  pluralismo,ma con le  basi poste nei valori cristiani, i principi naturali e della buona e reciproca convivenza sanciti nella Carta Costituzionale del 1948.

Michele Santoro l’ha ignorata! Ilpopolo dei moderati «in toto» rifiuta questo modo di«fare informazione». Oggi più di ieri, perché se fino  al 29marzo2009 nel centrodestra c’erano diversi partiti, magari con sentimenti diversi sul  fronte della comunicazione giornalistica  televisiva, oggi la voce deve essere unica e motivata. La società civile e dell’informazione italiana vuole crescere nel rispetto dei valori dell’uomo e  della sua identità culturale.Vuole crescere nell’aiuto reciproco fra le persone con la forza che solo l’unità e la fratellanzadegli individui nel momento del bisogno sa dare.La speculazione di basso profilo deve essere sempre rifiutata e respinta al mittente. Un popolo si vede nei momenti di unità ed oggil’Abruzzo lo richiede. Sul terremoto in Abruzzo il Governo, il Parlamento in entrambi gli schieramenti, gli Enti locali, tutto il paese si sono stretti nei valori più alt ie sinceri che dovrebbero legare un popolo, sempre!

Care amiche e cari amici, il caso Santoro è un fatto culturale e non un vuoto contenitore di maniera.Il paese si trova nella situazione nella quale deve emergere la parte più autentica ed incisivadella cultura di un popolo,quella fatta di solidi principi econcretezza degli obiettivi comuni,dove è giunto il momento di mettere in campo il nostro modo di essere fieri dell'appartenenza,fieri dei nostri valori.

Gian Luca Fois