eccentrica

PIRANDELLO


...Così volevo io esser solo.Senza me.Voglio dire senza quel me ch'io già conoscevo,o che credevo di conoscere.Solo con un certo estraneo, che giàsentivo oscuramente di non poter più levarmidi torno e ch'ero io stesso:l'estraneoinseparabile da me.Ne avvertivo uno solo,allora!E già quest'uno,o il bisogno che sentivo di restar solocon esso,di mettermelo davanti per conoscerlo bene e conversare un po con lui,mi turbava tanto, con un senso tra di ribrezzoe di sgomento.Se per gli altri non ero quel che finoraavevo creduto d'essere per me,chi ero io ?Vivendo, non avevo mai pensato alla formadel mio naso; al taglio, se piccolo o grande,o al colore dei miei occhi;all'angustia oall'ampiezza della mia fronte,e via dicendo.Quello era il mio naso, quelli i miei occhi,quella la mia fronte: cose inseparabili da me,a cui, dedito ai miei affari, preso dalle mie idee,abbandonato ai miei sentimenti,non potevo pensare.Ma ora pensavo:"E gli altri? Gli altri non sono mica dentro di me.Per gli altri che guardano da fuori, le mie idee,i miei sentimenti hanno un naso.Il mio naso.E hanno un paio d'occhi,i miei occhi, ch'io non vedo e ch'essi vedono.Che relazione c'è tra le mie idee e il mio naso?Per me nessuna.Io non penso col naso,nébado al mio naso, pensando. Ma gli altri?gli altri che non possono vedere dentro di mele mie idee e vedono da fuori il mio naso?Per gli altri le mie idee e il mio naso hanno tanta relazione, che se quelle,poniamo, fossero molto serie e questo per la sua forma molto buffo, si metterebbero aridere".  ...cap. IV -"com'io volevo esser solo"                            da -Uno,nessuno e centomila.