Il mezzo e il fine

Post N° 17


Mio piccolo regalo,alcune cose della vita non saranno mai del tutto chiare.Siamo poggiati sul bordo d'un piccolo pianeta, vagante nella vastità dello spazio. E ci poniamo domande.Forse ti domanderai perché insisto: sei il mio piccolo regalo. Petulante.E ricciuto, oltretutto.E forse anche un pò maschiaccio. E donna, molto.Un regalo che s'agita nei discopub e s'infagotta in pigiami improbabili.Un regalo che tratto male, spesso.Ed al quale non faccio domande, che non fa domande. Che non attende risposte.Perché è un regalo che si dà risposte.Arrivano tutte le risposte dalla vita, qualche volta in ritardo.Qualche volta arrivano quando hai scordato le domande. Te le trovi lì per caso. E non sai cosa farne.Adesso hai domande. Su quanto ho scritto.Ed hai comunque domande, per [...]Ed io ho voglia di copiare qualcosa. Un mondo di cose.Ed alla fine saremo ancora un regalo.Ed io.Stai cercando l'uscita migliore per crescere nel mondo del lavoro. Da qui nasce la mia risposta. "...la vita non è una corsa ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio di tempo che conta, bensì la capacità di trovare un centro.""Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento. Radici e chioma devono crescere in egual misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e di frutti. E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Rrespira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta.*"Mi curo del mio regalo. Che non voglio.Come non voglio che piova, che tiri vento, che faccia freddo e tante altre cose.Ed accadono tutte, queste cose: piove, tira vento, fa freddo.Ed io amo la pioggia, il vento ed il freddo.Quanto il caldo, l'aria immobile e l'arsura dell'estate. Come i ricordi.I ricordi di bambino.Le biciclette. La prima, rossa, da cross.Poi blu.Poi argento, da passeggio. Contro i motori rombanti delle moto che allora sognavo.E che oggi ho.Mi curo del mio regalo. E dei miei ricordi. Della mia stravaganza. Non voglio che passi come una malattia.Della mia solitudine. Non voglio che la si porti via.Non ora.Mi piace talvolta sedermi e viaggiare su questo piccolo astro.Che non so dove va. E non m'importa.Voglio una foto. Una foto di alcune rose che vidi in Inghilterra. Vorrei battere i piedi. Non si può, quando si cresce.Mi manca quella foto. Che non ho più.Ne abbiamo perse tante di foto. Scordando i negativi chissà dove.Mi curo del mio regalo. Che oggi assolutamente non voglio.Ed è una cosa bella da dire, anche se non lo sai.Come non voglio che piova.*S. Tamaro, da "Va dove ti porta il cuore"