Il mezzo e il fineE'un viaggio cominciato molti anni fa e sempre in corso... per ciò che è stato, per ciò che rappresenta. |
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Ogni tanto me lo chiedo a cosa pensi, negli interminabili momenti, nelle ore in cui ti lascio solo, dalla mattina alla sera, quando finalmente torno dal lavoro.
Me lo chiedo, è inevitabile.
Me lo chiedo quando ti vedo sdraiato ai miei piedi mentre guardo la tv, e non ho la forza di darti una carezza, di rivolgerti uno sguardo, perché ho paura che tu voglia vivermi un po’, occupare il tuo tempo con me.
Mi chiedo se dietro quelle orecchie sempre tese, quello sguardo voltato dall’altra parte che immagino fisso nel vuoto, ti limiti a sentire i rumori di sottofondo, o solo il mio odore.
O se, pure, ti ricordi le corse di quando eri cucciolo, come un vecchio rinvanga il passato.
Me lo chiedo.
E intanto il tempo passa, per te e per me. Il tuo più veloce, inesorabilmente.
Ti toglie pian piano l’equilibrio, la forza... ti riempie di piccoli o grandi dolori.
Mi chiedo quali ricordi passano in quegli occhi enormi: certo che pensi.
Chi dice che non ricordi, che non provi sentimenti, che non hai anima.. non ha mai avuto un cane.
Non li ha neanche mai avvicinati.
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