Il mezzo e il fineE'un viaggio cominciato molti anni fa e sempre in corso... per ciò che è stato, per ciò che rappresenta. |
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Un Mandarino cinese venuto a morte, mentre si avviava al Paradiso cui era destinato, chiese di poter visitare l'Inferno. Fu accontentato e condotto al soggiorno dei dannati: un'aula immensa, con tavole imbandite su cui fumavano, profumando tutta l'aria, cibi prelibati serviti su enormi vassoi. Attorno alle tavole sedevano innumerevoli persone, ciascuna munita di bacchette di bambù per portare il cibo alla bocca. Ogni bacchetta era lunga due metri e doveva essere impugnata ad un'estremità. Ma, data la lunghezza delle bacchette, i commensali tentavano invano di nutrirsi: per quanto si affannassero non riuscivano a portare il cibo alla bocca. Da qui contorcimenti, dolori e stridio di denti.
Colpito da quello spettacolo, il Mandarino chiese di proseguire il suo percorso verso il Paradiso. Quale non fu la sua sorpresa nel constatare che il Paradiso si presentava identico all'Inferno! Un ampio locale con tavole imbandite, vassoi enormi fumanti di cibo da mangiarsi con bacchette di bambù lunghe due metri, impugnate ad un'estremità.
L'unica differenza stava nel fatto che ciascun commensale, anziché tentare d'imboccare se stesso, dava da mangiare al commensale di fronte, sicché tutti avevano modo di nutrirsi con piena soddisfazione e serenità.
Fiaba cinese.
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