l' ECO...campano!

IL MISTERO DEL CASALE BASSOLINO!


da L'Espressodi Marco LilloSulle colline di Cortona, nel cuore della Toscana prediletta da Jovanotti e dai Vip di sinistra, sorge il "casale Bassolino". Così chiamano in questo borgo della provincia di Arezzo l'elegante costruzione in mattoni rossi, circondata dai cipressi e dagli ulivi, che ha attirato l'attenzione dei pubblici ministeri napoletani Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. I magistrati che indagano il governatore Antonio Bassolino per l'emergenza rifiuti pensano di avere afferrato una pista che parte dalle montagne di immondizia della Campania e arriva fino alle dolci colline della Val di Chiana. Per la Procura proprio nella ristrutturazione raffinata di questa magione di 800 metri quadrati (450 di abitazione e il resto suddiviso tra sala giochi, seminterrato, sauna e servizi) potrebbero essere stati reinvestiti e occultati i presunti profitti patrimoniali di Bassolino.È questa la novità sorprendente che emerge dalle carte del nuovo filone che vede indagato il governatore della Campania per concorso in traffico illecito di rifiuti a fini di profitto. L'accusa, avanzata con cautela dagli stessi pm, è stata notificata al politico del Pd con un avviso di garanzia il 2 ottobre scorso. I magistrati ipotizzano che Bassolino abbia tratto un guadagno personale dalla gestione dell'emergenza rifiuti e sospettano che lo abbia impiegato nell'acquisto e nella ristrutturazione del casale intestato al suo ex amico ed ex collega Giuseppe Petrella. Il 6 ottobre scorso a mezzanotte una ventina di finanzieri sono stati spediti dai pm a Cortona, Napoli e Roma per perquisire la villa e gli uffici di Petrella, professore ordinario di chirurgia oncologica, presidente dell'istituto Regina Elena di Roma, chirurgo di fama ed ex deputato Ds molto legato a Bassolino fino al settembre del 2005, quando i due litigarono per via di un'intercettazione pubblicata dai giornali (vedi il link all'intervista). Petrella non è indagato ed è stato sentito solo in qualità di testimone sui rapporti con Bassolino. Ha parlato anche di un assegno da 81 milioni di lire, ricevuto dall'esponente Ds: lo avrebbe definito la restituzione di vecchi debiti.Per capire cosa abbia portato le Fiamme gialle a Cortona bisogna partire da 400 chilometri più a sud: da Giugliano, in provincia di Napoli. In un panorama ben diverso da quello cortonese, sono state stoccate due milioni di ecoballe. Questi cubi di plastica sorvolati da centinaia di gabbiani sono il simbolo del fallimento della politica ambientale in Campania. Contengono i rifiuti trattati dalla Fibe Spa che si era impegnata a risolvere il problema della spazzatura nel 2000 e che ha clamorosamente mancato il suo obiettivo. Fibe, la società del gruppo Impregilo della famiglia Romiti, vinse la gara promettendo di separare i rifiuti in modo da trasformarli in combustibile per produrre energia. Non è andata così. Le ecoballe si sono rivelate inutilizzabili e sono state accatastate in siti di stoccaggio esposti alle intemperie. Un disastro favorito dall'assenza complice dei controlli. Per queste vicende la Procura ha già ottenuto il rinvio a giudizio per Piergiorgio Romiti e Antonio Bassolino, accusato di abuso di ufficio e concorso in truffa. «Da questa storia non ho tratto nessun profitto ma solo un danno politico», si è sempre difeso Bassolino. La novità è che la Procura non gli crede e lo indaga anche per illecito smaltimento con finalità di profitto. Proprio per localizzare la destinazione di questo presunto profitto, le Fiamme gialle fanno la spola da mesi tra Cortona e Napoli. Ad attirare la loro attenzione sono stati gli esposti presentati da un consigliere comunale di Cortona, Luciano Meoni (An), che si batte contro la costruzione di un grande complesso turistico composto da 20 grandi ville e dotato di un campo da golf nella frazione di Manzano, limitrofa a quella di Farneta dove si trova il casale nel mirino dei pm. Meoni ha segnalato pubblicamente la coincidenza che vede concentrarsi nel raggio di pochi chilometri gli interessi immobiliari di Bassolino e quelli dei Romiti. Dietro la Manzano Sviluppo, che realizzerà con la benedizione della giunta di sinistra il campo da golf, infatti, ci sono i Romiti e l'immobiliarista romano Domenico Tosato. (22 ottobre 2008)