Se la civilta e questa...

Post n°17 pubblicato il 27 Marzo 2010 da edrus.er

Mentre l’incontro dei leader politici della zona Euro, dopo alcune settimane di intensi incontri bilaterali, ha trovato un accordo per affrontare il pericolo del crollo della Grecia, la Grecia festeggiava.
No. Non era l'arrivo della notizia dell'accordo trovato che aveva reso l'aria festiva ad Atene. Si festeggiava invece la Festa Nazionale della Grecia. Davanti al Palazzo presidenziale, per un momento non si pensava alla crisi, ma si pensava alla patria... Le forze armate greche spiegavano in gran parata le loro truppe scelte. Tra loro anche le truppe scelte dei marines greci.
Troppo bello fin qui.
Per raccapricciarsi però bisognava solo aspettare il coro dei marines mentre intonava i suoi canti della battaglia: "Greco si nasce e mai si diventa, il tuo sangue  spargeremo maiale albanese"," Sarà un macello, e poi vendicherò, finché adorerete la nostra chiesa" , "Li chiamano skopiani, li chiamano albanesi, i miei vestiti cucirò con la loro pelle"


Il raccapriccio che dicevo prima, non veniva dalla paura sentendo un canto cantato da dei conigli vestiti in uniforme militare, perché, come il can che abbaia,  non hanno avuto mai il coraggio di esprimere il loro eroismo, Il raccapriccio e lo schifo veniva dal fatto che, in un paese membro della Comunità Europea, si sentono inni di guerra dei assetati di sangue.

E vergognoso! Dopo tanti sacrifici che la Comunità Europea sta facendo per non lasciare la Grecia nel orlo del baratro, non vorrei che la stessa Comunità diventasse complice di quella Grecia che, proprio nei festeggiamenti ufficiali, canta canti di sangue verso i vicini. E mi chiedo se non sia propria quello che sta succedendo in questo caso.
La Grecia è uno dei paesi membri della Comunità, e volente o nolente, tutto quello che fa  rispecchia anche la politica europea, e a meno di una smentita e presa di distanza urgente da parte delle istituzioni europe, nonchè quelle greche. Questi cori sono stat cantati non in qualche lurida osteria di provincia, ma dalle forze armate greche in una festa ufficiale. E anche per queste, sono molto gravi, e diventano anche più gravi ogni minuto che passa senza l'arrivo di una smentita. 
Se canti e slogan del genere non stonano nelle orecchie della Comunità Europea,  chiunque, che ha un po di buonsenso, non  può considerare  che scandaloso il comportamento delle istituzioni di un paese membro della Europa civile.


Video su youtube della parata: http://www.youtube.com/watch?v=lY4kJXLbrCs

 
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Lettera al Presidente Berlusconi.

Post n°16 pubblicato il 07 Settembre 2008 da edrus.er
 

Qualche giorno fa l’obelisco di Axum è stato ricollocato al suo
posto, accanto alla stele gemella, nell’antica città dell’Africa
orientale.

Il tempismo di questo evento, che ha rinnovato l’amicizia tra Roma e
Addis Abeba, prende un valore storico perché segue un altro altrettanto
storico appuntamento tra il rappresentante di un paese ex colonialista
e la sua ex colonia.

No, non parlo solo per la Venere di Cirene che torna a casa, sulle
coste libiche. La vostra visita , che pone fine al contenzioso tra
Italia e Libia, si inserisce nel contesto di riconciliazione che ha
visto anche lo stanziamento da parte italiana di 5 miliardi di dollari
in 20 anni per il risarcimento del colonialismo in Libia, è molto di
più.

Oltre il valore storico, oltre ai  rapporti di buon vicinato, oltre
agli interessi economici e politici  che può aver avuto l’Italia,
l’offerta ai libici è stata abbastanza generosa: l’autostrada, le borse
di studio, le pensioni per i mutilati, le forniture per i
pattugliamenti delle coste libiche, le attrezzature satellitari per il
controllo della frontiera  e il ritorno del reperto archeologico sono
doni ai quali e difficile dire di no.


Rispetto e onore a Lei, al governo e ai politici italiani che
prendono il coraggio di chiedere scusa per gli errori del passato e
cercano di vivere in un mondo migliore.

Mentre scrivo queste righe di elogio per Lei e la politica italiana, mi sento dispiaciuto per la povera Albania…

Cosi povera che, se gli italiani avessero preso qualche reperto
archeologico anche da noi, senz altro Lei, presidente Berlusconi, si
sarebbe ricordato anche della povera Albania.

No, non odio di più Enver Hoxha perché non ha lanciato anche lui un
paio di missili verso le coste italiane… forse oggi, anche tra Albania
e Italia si sarebbe stabilito un rapporto di buon vicinato di tale
portata.

Naturalmente che considero ingiusto che i pescatori e i turisti
albanesi non possono avere neanche una scialuppa, per rispettare la
legge che il governo albanese ha firmato con il governo italiano nel
quadro della lotta contro l’emigrazione clandestina e ai traffici di
droga… se il governo non avesse accettato, forse un maggior interesse
sarebbe espresso anche verso l’Albania.

No Sig. Berlusconi, quel che scrivevo qui sopra era solo ragionamento
da povero contadino del mondo. Sono orgoglioso che l’Albania non è
stata mai una fonte di pericolo per l’Italia, che non avete niente da
ridarci (anche quando quello che ci date consiste in “binari di legno”
per ammodernamento della ferrovia albanese) e lo stesso appoggio va
anche la legge per la limitazione marittima per tagliare le gambe ai
traffici vari.

Volevo solo ricordarvi sig. Berlusconi, che una ferita dell’ Italia colonialista in Albania e ancora aperta.

Forse avete dimenticato signor Presidente, ma la Grecia democratica,
membro della Nato e la Comunità Europea, ancora oggi non cancella la
legge di guerra con l’Albania. E questo per il semplice fatto che
all’epoca della guerra italo-greca, l’Albania era una vostra colonia.

Abbia coraggio signor presidente!

Il mio non è un grido di guerra contro la Grecia, è solo un modo per
invitarvi a fare anche verso l’Albania un minimo passo di civiltà.


Se è vero che non potete farvi seguire anche dagli inglesi e dai
francesi in questo passo verso la riconciliazione con il passato
colonialista, è altrettanto vero che nelle sedi opportune potete alzare
la vostra voce contro questa ingiustizia che ancora oggi il popolo
albanese deve subire dai tempi bui dell’epoca colonialista.

Grazie Sig. Presidente

 
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Razzismo AVANTI!

Post n°15 pubblicato il 25 Maggio 2008 da edrus.er
 

«Le Regioni italiane comunicano l’apertura della caccia
per la selvaggina migratoria: albanesi, cossovari, talebani, zingari,
extracomunitari in genere.
È sospesa, da questo momento, la caccia ai
comunisti in quanto entrati a far parte di specie in via di estinzione,
restando salva la possibilità di cacciarli nelle zone di ripopolamento
quali case del popolo, coop, centri sociali e altre zone dove non si
lavora.
Per abbattere la selvaggina, non esiste un limite giornaliero di
capi da abbattere essendo considerata selvaggina nociva».




Per tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di averla tra le mani questo invito per l'apertura della stagione venatoria, potranno trovarla qui.

Se avete bisogno anche per le armi possibili... qualche albanese la troverete di fornirvi anche le armi (che come ben sapete in Albania non mancano).

 
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MJAFT! parte civile contro il governo,per le vittime di Gerdec

Post n°14 pubblicato il 15 Maggio 2008 da edrus.er
 

Mjaft!, il movimento civile albanese nato in Albania da un gruppo di amici che avevano condiviso  esperienze di studio o lavoro all’estero, che è nata come una “campagna contro l’apatia” , oltre le tantissime campagne per il risveglio civile, oggi il suo ruolo da "guardiano",che sta nel controllare il rispetto dei diritti dei cittadini dagli abusi della politica, la prende di petto.
L'ufficio stampa di MJAFT! dichiara che:

MJAFT! parte civile contro il governo,per le vittime di Gerdec.

11 famiglie delle vittime di Gërdec hanno affidato al movimento Mjaft! la rappresentanza legale come parte civile contro il governo albanese.

Il movimento MJAFT! durante una conferenza stampa dove erano presenti anche i famigliari delle vittime di Gerdec, ha fatto sapere che cercherà di mettere davanti alla giustizia le strutture e le persone responsabili per crimini contro i cittadini.

“La nostra accusa sarà un contributo nella guerra contro l'idea che i crimini politici in Albania non saranno mai puniti e come sempre vanno dimenticati”, aggiunge Elisa Spiropali (portavoce di MJAFT!).
"Vogliamo che ciò costituisse un precedente legale per il futuro nella responsabilità dello stato quando viola la vita e la dignità umana".
Spiropali aggiunge che Mjaft! farà parte insieme alla Procura nell'accusa penale in corso nell'inchiesta per trovare i responsabili in questo massacro di civili.
Il gruppo di lavoro (giuristi e avvocati) di Mjaft! è da quasi un mese che  sta lavorando sul caso. Con le prove e le informazioni in suo possesso, MJAFT! cercherà giustizia per gli uomini, donne e i bambini di Gërdec. Per questo, il Movimento MJAFT!, ha cercato aiuto anche alle associazioni internazionali che operano nella difesa dei diritti umani.

“Il bilancio sconvolgente della tragedia di Gërdec, con 26 morti, oltre 300 feriti, 1200 case distrutte e migliaia di persone rimaste traumatizzate fisicamente e psicologicamente, grida Giustizia!", continua Spiropali,  “il governo albanese  sta cercando di seppellire la verità di Gërdec sotto le rovine di Gërdec”.

“Il governo Albanese sta cercando di nascondere il crimine tra discussioni politiche e propagandistiche con la NATO e i cambiamenti della Costituzione"
aggiunse la portavoce di MJAFT!.

La maggioranza del Parlamento non ha alcuna intenzione di muoversi neanche se saltasse in aria tutta l'Albania. Non più tardi di ieri, il Capo procuratore consegnò un fascicolo di 800 pagine che argomentavano la possibilità di togliere l'immunità dell'ex ministro della difesa Fatmir Mediu, il quale viene consiedrato come uno dei responsabili della tragedia di Gërdec. Dopo che il Presidente del Parlamento Albanese Onorevole Jozefina Topalli ha rimandato la richiesta della Procura per vizi di forma(mancanza di pagine nel fascicolo consegnato), anche il comitato che vigila l'immunità e i mandati dei Deputati hanno bloccato la pratica per la stessa ragione.

MJAFT! osserva che l'opposizione, la quale doveva essere la prima nella difesa degli interessi dei cittadini, che doveva cercare di scoprire i fatti e portarli davanti alla Giustizia tace davanti a un crimine di queste dimensioni e dimostra un'altra volta la struttura malata dello Stato Albanese e partecipa in questo cinico gioco di battute

Così con giochi banali di lettura tra le righe della legge per il numero delle pagine in più o in meno nel fascicolo, continuano la farsa con i cittadini che ancora oggi non hanno visto nessuno sul banco degli accusati.

Tutti gli atti non legali così come sono rese pubbliche anche dalla Procura, la costruzione della fabbrica d'armi vicino ad un centro abitato, il pacchetto di leggi passati in modo illegale per favorire il contratto tra il ministero della difesa e la firma privata SAC-Albademil, le condizioni inumane di lavoro in fabbrica, l'uso della manodopera minorile, i sospetti e le piste di investigazione per traffico e corruzione, mal amministrazione attuale dei fondi per la compensazione e tante altre accuse ormai conosciute hanno acceso il desiderio di giustizia ai famigliari delle  vittime.
Il Governo e lo Stato albanese non possono passare una simile tragedia chiudendo la bocca alla gente con 2 milioni di lekë per ogni persona morta.

I responsabili di quella disgrazia e il sistema corrotto che ha permesso questo crimine devono essere individuati e condannati.

L'importanza di questa accusa legale va oltre la giustizia per le vittime di Gërdeci che hanno sofferto il terrore di quello scoppio.

MJAFT! andrà fino in fondo per far luce sul caso di Gërdec.

Oltretutto, nei prossimi giorni, Mjaft! creerà una Commissione Cittadina d'Inchiesta sulla tragedia di Gërdec. La commissione cercherà di mettere in luce tutti i fatti di questo fatto criminale, farà pressione alle istituzioni pubbliche e terrà sveglia la sensibilità che il terrore di Gërdec non si ripeta mai più e altrettanto mai più che si dimentichi.

In questa occasione ci appelliamo agli onesti cittadini e intellettuali esperti(non coinvolti nei partiti) albanesi di riunirsi in questa iniziativa per ridare agli albanesi la dignità e la sicurezza che meritano.

UFFICIO STAMPA DEL MOVIMENTO MJAFT!

 
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La Genesi (secondo me)

Post n°13 pubblicato il 01 Maggio 2008 da edrus.er

Non ho intenzione di raccontarvi o analizzare chissà che cosa, scrivo questa storia per come la vedo io e lascio voi giudicare.

La mia storia forse non vi suonerà nuova, e potrà ricordare tante altre
narrazioni scritte e trasmesse dall'antichità, è la storia dell’errante
estremo e il lavoratore, è la storia dei fratelli Carino, Arbele,
Arbese e Albanese raccontata nuovamente.

Imitando tanti altri narratori, anch'io devo ambientare la mia storia e
per non farla troppo complicata, vi dico subito che questa storia si
svolge all'interno di uno stadio.

All'inizio, quando la tribù di questi fratelli entrò allo stadio, tra
gli spalti gli spettatori cominciarono i soliti discorsi da stadio,
dove le poche certezze che venivano fuori erano: "Non sono figli della
lupa", "Sono poveri e disgraziati", "Sono figli del peccato
originario"* e nessuno era in grado di dire se erano venuti attirati
dalla tentazione o dalla speranza, e l'unica certezza era che erano
venuti dalle acque.

Non mi fermo a discutere sulla tentazione e la speranza, semplicemente
volevo ricordarvi le definizioni di come venivano percepite all'epoca
queste due nozioni: Tentazione di poter fare una vita come i modelli
della pubblicità e Speranza di trovare le possibilità di poter lavorare
e aggregarsi con gli stessi spettatori.

Tuttavia, inizialmente, tra il timore e curiosità, tra gli spettatori prese sopravvento la bontà.

E come in un "Grande Fratello", la perversione degli spettatori
accendeva la loro presunta "indifferenza" quando in campo succedono
fati degni di poter alimentare i loro discorsi tra una brioche e un
cappuccino.

Successe che Carino, attirato dalla tentazione di entrare in quello
stadio, sedentario e "furbo", cerca tutt'altro che al lavoro il modo di
trovare e creare il suo benessere tanto sognato e descritto dal
tentatore (che sia stato un serpente o no, a voi la decisione) e per
questo non esita di esercitare tutti gli espedienti (che in questo caso
veramente si sono esercitati dall'antichità) per potersi assicurare
tutto e subito.

Lui non esitò e non fece distinzione se i fregati erano spettatori o i
suoi fratelli... lui pur di non affaticarsi, non esitò a far vedere la
sua ferocia per realizzare "Il sogno".



No, non è un assurdo e per lo più un plagio dalle altre narrazioni,
nella mia storia Carino nel proseguire il suo progetto per la
realizzazione del GRANDE SOGNO non esita di pugnalare il proprio
fratello Arbele ( o Arbese, Albese, Albanese...)

La voce della tribù dei fratelli che chiedeva giustizia veniva
soffocata e (forse volutamente) non sentita dal coro che veniva dagli
spalti: "Nessuno tocchi Carino" e tutti a difendere "il pentimento" e
la compassione per Carino, ma nessuno che guardava Arbele...



Come avevo preannunciato, sapevo che questa storia non sarebbe suonata
nuova, se non per il proseguimento della storia, ma non tanto quel che
riguarda la storia tra Carino e Arbele ma l'opinione degli spettatori
verso i loro fratelli, dove in ogni caso (gli spettatori) non esitarono
più nell'additarli come criminali (perché fratelli di Carino).



No, non scrivo per risvegliare compassione, perché so che ormai la
stragrande maggioranza della nostra "tribù dei pastori erranti"
cercando di guadagnare con il lavoro onesto la possibilità di vivere e
educare i propri figli, non bada più alle chiacchiere e gli scoop...
anche quando quelle vengono offerte con la solita enfasi giornalistica
paragonabile con "l'arresto del braccio destro (di turno) di Riina o di
Provenzano". Per questo, basta ricordare "la presunta banda di albanesi
coinvolta" puntualmente negli fati di cronaca (Novi Ligure e Cogne su
tutti) oppure nel sentire i vari Tg dove gli stranieri nei fatti di
cronaca vengono suddivisi (casualmente?!) in albanesi e extracomunitari
(cioè tutti gli altri).



Coinvolto malgrado la mia volontà, nel sentire i cori di quelli che
urlano "Nessuno tocchi Carino" e quelli che hanno preso la consuetudine
di etichettarci come "Criminali", in quanto sono ateo, non posso
discutere per le ragioni che spingono in tanti a manifestare e gridare
"Nessun tocchi Carino", ma lo Stadio deve saper prendere le distanze
quando è STATO e quando è DIO (adesso sapete il perché della mia scelta
di ambientare la mia storia nello sta(to)dio).



Non voglio soltanto unire la mia voce con il coro di quelli che
chiedono la certezza della pena (finché non ho il diritto di voto, sono
parole che poi si perdono al vento) ... però, per certi versi (e senza
nessun pregiudizio religioso e senza voler offendere i veri
credenti)... ma quanto vorrei chiudere la bocca a quelli che urlano
"Nessuno tocchi Carino" in quanto quest'ultimo, oltre ad essersi
sporcato le mani, infanga anche tutta la tribù.



Tutto questo nella speranza che quando sarà giustamente punito Carino,
nessuno continuerà di etichettare come criminali gli altri fratelli di
Arbele.

Grazie! 

 
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