nebbia

Una poesia impegnativa


    E’ ben credibile e secondo ragione                                                        Prima non c’ero, adesso esisto e vivo,ma già da tempo attendequella che compier fa l’altro cammino.Più non vedrò la luce,s’oscurerà il soleche l’occhio cerca di colui che muore. “Allor che sarò mortatutto per me morrà”,così persona disse a me vicina,ora mi viene in mente;se poi a ciò credesse,per sangue lei d’Abramo discendente,dire non lo saprei. Ma a questo io non credo,che ‘l nulla m’imprigioni eternamente.Fu tempo in cui non c’eroe ancora non vivevo,eppur da questo nullaall’essere passai.C’è quindi chi ha la forzadi far sbocciar la vita:se un dì fiorir la fece,saprà dopo la morte rinnovarla.Dov’è allora, o morte,dov’è la tua vittoria?Su me non vanterai potere eterno. Gesù Signore mio,io so che Dio tuo padre,ti liberò dai lacci della morte,e pure a me ridonerà la vita:non è il Dio dei morti,dei vivi lui è Dio. O versi miei,se vi sarà lettoreche chiederà perché foste composti,così risponderete,e senza esitazione:“Colui  ch’ è ‘l nostro autore,intese dimostrareche quel che insegna Cristo Dio Signore:che i morti rivivranno,è ben credibile,e secondo ragione”..