UNDERGROUND

TIMIDAMENTE MA CON CORAGGIO...


...passato lo stupore cercai un ingresso che mi portasse fin dentro la pancia di quel...non sapevo ancora bene cosa fosse, sembrava un atleta scolpito nella roccia. accarezzai con la mano quella superficie fredda come per rendermi conto della sua materialità e intanto notai poco lontano, una specie di porta ad arco. la raggiunsi quasi di corsa tanta era la curiosità di entrarci dentro. l'ambiente che mi si presentò davanti era  illuminato da riverberi rosa che uscivano dalle pareti. una grande sala con numerosi specchi alle pareti che riflettevano infiniti delicati colori; in fondo vicino a una scalinata di marmo azzurrino una scimmia bianca che mi faceva cenno di avvicinarmi verso di lei. non sapevo cosa fare perchè, nonostante non percepissi un pericolo, dalle scimmie mi tenevo lontano, quando non le combattevo ma, quella era di una razza che ancora non avevo incontrato negli altri segmenti. cominciai ad avvicinarmi piano piano sempre con lo sguardo sui riflessi meravigliosi che danzavano tra gli specchi, ora ero così vicino che gli vedevo bene gli occhi: occhi dolci, invitanti. ci guardammo a lungo, io facevo fatica a tenere il suo sguardo e lei avendo capito il mio imbarazzo si alzò dalla sua sedia di cristallo mi venne vicino: non aver paura! - mi disse con voce vellutata - qui sei al sicuro stai iniziando un viaggio all'interno di questa costruzione che vedrai, ti farà meravigliare...