UNDERGROUND

Post N° 18


 ... il casino che trovammo salendo verso la testa della nega struttura antropomorfa era assoluto, connaturato alla sua "psicomorfologia". tutti si muovevano lentamente per andare dove non sapevano. la compagnia del gay era piacevole quando si limitava alla semplice compagnia e...Fermandosi di colpo mi guardò e misse:- tu ti vergogni di me!  -  no assolutamente - risposi meravigliato da quella domanda visto che stavamo salendo le infinite scale che portavano alla testa dell'antropomorfo già da dieci minuti ho avuto questa sensazione ma forse mi sbaglio... -   e si che ti sbagli non ho assolutamente vergogna anzi.. -  anzi?... Allora? -   allora cosa? Tu ancora non hai capito – dissi leggermente arrabbiato – che   io non ho nessun problema a parlare con te e te lo ripeto per l'ultima volta.Mi guardò con l'aria di chi non era convinto di ciò che fermamente ripetevo più di una volta...ma poi si rimise a salire. Finalmente era ora che capisse che da quella “parte” non si entrava. Andammo spediti su per le scale evitando di fermarci per visitare gli altri locali. Arrivammo nella stanza del cuore chiamata “stanza delle emozioni” dal cartello sistemato sopra la porta d'ingresso. Entrai per primo e girandomi vidi che “lui” era rimasto sull'ingresso come bloccato e, a braccia conserte. Gli feci cenno con la mano di entrare ma lui mi fece scosse la testa.  -    perché non vuoi entrare? - gli chiesi -     perché in questa stanza mi riaffiorano dei cattivi ricordi di cui non voglio parlare...