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rovescio storia surreale


  ROVESCIO 1998   ...a quel tempo la gente del villaggio si sposava verso i sessant’anni, e agli stranieri che mi chiedevano il perché, raccontavo che era una tradizione antichissima e che, sposandosi a tarda età, si veniva in possesso di numerosi privilegi. Cercavo in tutti i modi, avendo la responsabilità come capo villaggio, di non far conoscere un nostro segreto che custodivamo gelosamente da centinaia di anni e cercando di far rimanere gli eventuali ospiti solo per brevissimo tempo in modo che non si spingessero a curiosare oltre il lecito anche se, per fortuna, erano pochissimi gli stranieri che si avventuravano nella nostra valle. Quei pochi che vi capitavano lo facevano per volontà del caso, e dopo una breve sosta ripartivano senza creare grossi problemi. Fu così per tanto tempo ma un giorno arrivò una spedizione che restò per un intero anno accampandosi a qualche chilometro dal nostro villaggio per una serie di documentari scientifici sulla vita di certe specie di uccelli o altro, non ricordo bene, e quella fu l’occasione in cui conobbi la donna che mi fece innamorare. Lei era uno degli scienziati della spedizione. Per il tempo che durò la relazione la mia felicità era pari alla preoccupazione che lei scoprisse il nostro segreto. Non passò molto tempo perché mi facesse domande precise relative al nostro strano modo di vivere, costringendomi, a raccontare storie a cui lei però credeva poco. I nostri incontri si facevano sempre più intensi e passionali e si sa che a letto i segreti durano quanto un orgasmo. Era ormai diventata molto attenta, cominciava a capire qualche cosa, nonostante io avessi sempre agito con prudenza. Nella regione, per una settimana, il tempo peggiorò. Una pioggia incessante costrinse tutta la spedizione a dormire in alcune capanne del villaggio e proprio quell’imprevista sosta diede la possibilità alla “scienziata” di fare delle indagini. Cominciai ad avere l’impressione che quello sarebbe stato il tempo delle rivelazioni. Qualche giorno dopo, mentre stavamo festeggiando la fine della pioggia con una cena a casa mia, la “scienziata” mi fece il resoconto dettagliato delle sue indagini. Io la guardai incuriosito e preoccupato allo stesso tempo ma anche con la gioia che fosse stata lei più che un altro ad avere scoperto il nostro segreto. Era semplice, per uno curioso, scoprire alcune cose che erano insolite, come il cimitero dove le tombe erano tutte o quasi di bambini con tanto di fotografie sulle lapidi: per quei matrimoni così insoliti, per l’inesistenza di qualsiasi scuola e asilo per bambini. Queste erano le indagini conclusive che la “scienziata” mise davanti alla mia coscienza e io dovetti capitolare. “Hai vinto” gli dissi abbandonando qualsiasi forma di difesa, “ mi rendo conto che è giunta l’ora in cui ti devo dire tutto”. Lei si mise comoda sulla sedia, con l’espressione tranquilla e le braccia conserte. “ Prendo atto della visita che hai fatto al nostro cimitero”, dissi, “ e avrai certamente avuto dei sospetti ma quello che non sai è sicuramente per te, incredibile. Devi sapere che noi nasciamo vecchi per poi vivere ringiovanendo fino alla morte. E’ stato sempre così da secoli e secoli, ma non sappiamo perché. Le nostre donne partoriscono un “essere” che ha tutte le caratteristiche di un anziano di ottanta-novant’anni e, a mano a mano che decresce, rimette i denti, i capelli, le rughe spariscono e tutto l’organismo ringiovanisce fino al termine della vita”. Durante il racconto che gli stavo facendo, il suo viso esprimeva sempre di più una visibile incredulità, mi guardava come se fossi un extraterrestre o un pazzo; si alzò dalla sedia e diritta davanti a me disse: “ Caro il mio cantastorie se tu non mi vuoi dire la verità è tuo diritto anche se non lo giustifico ma ti prego almeno, di non prendermi per il sedere”. Si girò ed uscì molto arrabbiata dalla mia capanna. Pensai che il resto della storia non era il caso di raccontargliela, io ero stato sincero ma lei non mi aveva creduto. La rividi dopo qualche giorno quando venne a salutarmi. La permanenza del gruppo di studio era giunta al termine, e anche lei era giunta al termine della relazione con me, non l’avrei più rivista ma prima di salire sul fuoristrada mi venne vicina dicendomi: “ Mi dispiace se sono stata brutale con te ma tra noi non c’è futuro e questa è la dimostrazione che in fondo ti ho creduto”. Si allontanò così dalla mia vita lasciandomi però un insegnamento prezioso: non tenere nascosta la storia del nostro villaggio, è tanto incredibile che nessuno ci avrebbe mai creduto...