UNDERGROUND
...un viaggio all'interno di se stessi oltre a essere stupendo riserva un'infinità di sorprese!« CONTINUA... | il tempo... » |
si avvicinò guardandomi dritto negli occhi mentre furiosamente aspirava fumo da un grosso sigaro nero e con voce roca, direi cavernosa: ma cu cassu si tu? e cu ci faci qua?, probabilmente mi stava dicendo a modo suo: chi sei e che ci fai qui sotto. gli risposi che non sapevo perchè ero li e che ci ero arrivato cadendo dentro un tombino incustodito. non feci in tempo a rispondere che i due scagnotti che lo accompagnavano mi agguandarono e mi trascinarono dentro una specie di gabbia con le ruote. come una specie di animalaccio mi spinsero giù per dei cunicoli sempre più angusti, quasi completamente ostruiti da carcasse di ogni genere di elettrodomestici e atomobili di tutte le epoche fino alle carrozze ottocentesche e carri funebri; insomma c'era tutta la storia cronologica del pattume umano. dopo circa una mezz'ora, arrivammo a uno spiazzo illuminato dalla luce fioca di un lampione. mi tirarono giù dalla carrozza-gabbia e mi legarono all'unico palo conficcato proprio al centro del piazzale.
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