“Il mite canto delle ginestre” di Francesca Misasi è una raccolta poetica che ripercorre la vita dell’autrice e ne immortala alcuni momenti. Una raccolta raffinata e colta, ricca di riferimenti classici dove ogni parola, immagine, suono, trascinano il lettore in un mondo passato e lontano. I gesti quotidiani e le piccole cose di ogni giorno, si mescolano ai grandi temi della vita: l’amore, la morte, i moti dell’animo, la figura della donna nelle sue svariate sfaccettature, il tempo, la natura. Tutte le poesie sono pervase da profonda nostalgia e malinconia e sono espresse con un linguaggio garbato, dove le parole, scelte con maestria, evocano immagini di grande bellezza e musicalità. L’animo sensibile dell’autrice sa cogliere il significato più profondo delle cose conferendo loro vita propria.Una lirica armoniosa e di grande bellezza è “La mia Terra”, in cui Francesca descrive la Calabria, terra desolata e povera, ma dal passato eroico, calpestata da Ulisse e Enea, dalle città fiorenti come quella di Sibari ricca e famosa, in cui le donne avevano valore nella società, alla pari degli uomini. Una terra bella e forte, nonostante le tristi vicissitudini e il continuo emigrare dei suoi figli, alla ricerca di una vita migliore. Una terra che resterà sempre nel cuore. Le immagini plasmate con bravura sanno creare pathos ed emozionare. (Marcella Mellea)
il mite canto delle ginestre
“Il mite canto delle ginestre” di Francesca Misasi è una raccolta poetica che ripercorre la vita dell’autrice e ne immortala alcuni momenti. Una raccolta raffinata e colta, ricca di riferimenti classici dove ogni parola, immagine, suono, trascinano il lettore in un mondo passato e lontano. I gesti quotidiani e le piccole cose di ogni giorno, si mescolano ai grandi temi della vita: l’amore, la morte, i moti dell’animo, la figura della donna nelle sue svariate sfaccettature, il tempo, la natura. Tutte le poesie sono pervase da profonda nostalgia e malinconia e sono espresse con un linguaggio garbato, dove le parole, scelte con maestria, evocano immagini di grande bellezza e musicalità. L’animo sensibile dell’autrice sa cogliere il significato più profondo delle cose conferendo loro vita propria.Una lirica armoniosa e di grande bellezza è “La mia Terra”, in cui Francesca descrive la Calabria, terra desolata e povera, ma dal passato eroico, calpestata da Ulisse e Enea, dalle città fiorenti come quella di Sibari ricca e famosa, in cui le donne avevano valore nella società, alla pari degli uomini. Una terra bella e forte, nonostante le tristi vicissitudini e il continuo emigrare dei suoi figli, alla ricerca di una vita migliore. Una terra che resterà sempre nel cuore. Le immagini plasmate con bravura sanno creare pathos ed emozionare. (Marcella Mellea)