GENERALI

La Ue e l’immigrazione: un pericoloso vicolo cieco


Rimpatri coatti garantiti: per tutti gli extracomunitari, anche se sono ragazzini, anche se sono soli, anche se nella «patria» da cui sono scappati non c’è nessuno che li aspetta, nessuno che può prendersi cura di loro. Detenzione «amministrativa» (cioè in assenza di giustificazioni legali?) nei ridenti Cpt: fino a 18 mesi in gabbia, per il solo fatto di aver tentato di costruirsi una vita migliore, di essere messi in condizione di avere un futuro. Almeno di sognarlo. Durata del rifiuto d’accoglienza: cinque anni. Come dire: vi abbiamo sbattuto fuori oggi, non ci riprovate, neanche se avete un lavoro che garantisce la vostra utilità sociale, neanche se avete diritto all’asilo politico, e rischiate la pelle se non lo ottenete in fretta. L’Unione Europea ha optato per il muso duro: 369 autentici egoisti contro 197 umanitari e 106 inverosimili astenuti (il partito di Ponzio Pilato). Non è un bel dato. La sensazione è che questa Europa di cui si ciancia tanto non sia l’unione di Paesi democratici, colti, benestanti e avanzati, che mette a disposizione la sua forza per aiutare i Paesi più deboli, che si incarica di dare il buon esempio ai Paesi più arretrati, dove i diritti vengono calpestati e le diseguaglianze riducono a un nulla l’aspettativa di vita di interi popoli. La sensazione è che questa Europa sia un fortino assediato, un castello circondato da fossati in cui nuotano minacciosi gli squali. Fonte: http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=76422