insonnia...

AIUTARE PER AIUTARSI


C'era una volta, vicino a un fiume, un albero che amava un bambino. Il bambino era solito andarlo a trovare: si arrampicava sul suo tronco e si dondolava sui rami, mangiava i suoi frutti e poi riposava alla sua ombra. Dopo una lunga relazione di amicizia, il bambino si allontanò lasciando l’albero solo per molto tempo.Finché un giorno l’albero scorse di lontano avvicinarsi la sagoma del bambino che aveva conosciuto. Colmo di gioia disse:"Avvicinati, bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l'altalena con i miei rami, mangia i miei frutti, gioca alla mia ombra e resta con me".Il bambino fattosi ormai giovane, gli rispose "non sono più un bambino per giocare", adesso sono cresciuto, ho bisogno di soldi, voglio comprarmi delle cose e divertirmi. "."Mi dispiace", commentò l'albero, ma non posso accontentarti perché non ho soldi. Ma se tu vuoi, puoi arrampicarti sul mio tronco, salire sui rami e raccogliere i miei frutti.  Dopo averli colti li puoi portare al mercato, venderli e guadagnare i soldi di cui hai bisogno per comprarti ciò che vuoi".Il giovane non se lo fece ripetere due volte, Seguì il suggerimento e, sommerso dal carico dei frutti, scomparve all’orizzonte senza farsi più vedere.L’albero restò solo per lungo tempo.Dopo diversi anni, l’albero vide un giorno avvicinarsi il vecchio amico che era diventato ormai una persona adulta. Pieno di gioia lo accolse dicendo: “vieni amico mio, gioca con me come una volta, arrampicati sul mio tronco, dondolati sui miei rami, riparati alla mia ombra e resta con me”. "No, rispose l’adulto, sono troppo occupato per giocare", ora voglio farmi una famiglia e avere figli, ma ho bisogno di costruirmi una casa in cui abitare ".”Mi dispiace, soggiunse l’albero, di non avere una casa per te. La mia casa è il bosco, però, se vuoi, puoi arrampicarti sul mio tronco e tagliare i miei rami. Così puoi costruirti una casa in cui vivere con la tua famiglia".La risposta non si fece attendere. L’adulto scomparve all’orizzonte trascinandosi dietro una montagna di rami, e non si fece più vedere.L’albero restò solo.Dopo molti anni, il tronco intravide a distanza, la sagoma di un uomo che riconobbe. Di nuovo, sussultò di gioia. “ Vieni amico mio, gioca con me. Puoi arrampicarti sul mio tronco e riposarti ai miei piedi, ma resta con me..”No, l’interruppe l’uomo, mi sento troppo solo per restare qui. Ho bisogno di andare in un paese lontano per trovare la felicità che non ho trovato qui. Ma non ho i mezzi per avventurarmi troppo lontano”." Mi dispiace, mormorò l’albero, che tu non sia felice. Non so come aiutarti, perché, ormai, è rimasto così poco di me. Se vuoi, puoi tagliare il mio tronco per iniziare il tuo viaggio verso la terra che ti darà la felicità.All’uomo non parve vero di avere trovato una soluzione per il suo sogno. Si mise all’opera, costruì una canoa e inizio il suo viaggio di speranza.Quello che era rimasto dell’albero restò solo per molti, lunghi anni.Finché un giorno vide avvicinarsi lentamente un vecchio che aveva le sembianze del bambino di una volta. Con la voce triste il ceppo sussurrò “Mi dispiace, amico mio, ma ormai non ho più nulla. Non ho più frutti con cui nutrirti, non ho più rami sui cui dondolarti, non ho più un tronco su cui arrampicarti. Ormai sono solo un ceppo e non servo più a niente”.Ti ringrazio, rispose il vecchio, ma ora non ho più bisogno di niente. Cerco solo un posto dove sedermi e riposarmi”.In questo caso, concluse il ceppo, siediti pure, e resta con me.