IL PUNTO P

il cambiamento della politica


“Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentireNon si vogliono sentire i precari della scuola, quelli esclusi dal piano di assunzioni dopo anni di insegnamento.Non si vogliono ascoltare i lavoratori a cui non vengono rinnovati i contratti oppure vengono licenziati e riassunti con il contratto a tutele crescenti senza la tutela dell’articolo 18.Non si ascoltano i pensionati a cui il taglio del welfare e dei servizi nella sanità provocherà ulteriori difficoltà e disagi.Non si ascoltano i giovani ed i precari a cui il Jobs Act regala ulteriore precarietà. Non si ascoltano le migliaia di lavoratori che non avranno più le tutele degli ammortizzatori sociali come li abbiamo conosciuti.Non si ascoltano i cittadini che chiedono un maggior impegno contro la corruzione, il clientelismo e l'evasione fiscale”.Il Pd, insomma, non ascolta più nessuno, “succube di un premier che, senza essere stato eletto da nessuno, vuole governare senza opposizione, senza critiche, denigrando la rappresentanza sociale e del mondo del lavoro, distruggendo le radici storiche della sinistra e preferendo allearsi con Verdini, il peggio del peggio della destra Italiana.Se un partito e un governo non vogliono ascoltare le ragioni dei cittadini, non gradiscono le opposizioni, interne ed esterne, possono pretendere di essere ascoltati?Forse sono queste le ragioni dei ‘dibattiti stanchi e con poca gente’Il premier si gongola nei suoi proclami che sistematicamente vengono demoliti dai dati sulla disoccupazione e dalle tante miserie e tragedie che il nostro paese sta vivendo negli ultimi anni”Confesso un certo rimpianto per le vecchie feste dell’Unità, quando ero piccolo, “perché quello era il luogo della militanza e della partecipazione, della discussione e dell’ascolto con il territorio, con gli iscritti e i militanti del partito.Era un luogo dove tutti i cittadini si sentivano ben accolti e dove i dirigenti esercitavano la rappresentanza nei confronti della propria base.Era un luogo dove la società poteva trovare un interlocutore, magari litigando, ma dove uno si poteva essere ascoltati.Ma soprattutto era un luogo, così come le sezioni sparse nel territorio, dove il Partito (che non era né leggero né elettorale) prima ascoltava, e poi elaborava la linea politica e di governo delle amministrazioni in cui governava”.Oggi cosa é rimasto??? cosa è rimasto dei valori, degli ideali, delle lotte per i diritti, per il cambiamento dei posti di lavoro, per una vivibilità o per una sicurezza  lavorativa?? cosa è rimasto???Tutto si è venduto, dai sindacati, fino alla politica, fino ad arrivare alle idee e alla vivibilità, tutto rincorrendo un sogno europeo che non ha futuro, ne oggi e ne un domani.....questo è dove stiamo andando, siamo sicuri.... che sia la strada giusta?siamo sicuri che questo è il modello in cui vorremmo vivere???io non credo, e voi????egosum guida luciano