Fulmine..di emozioni

E' che le cose vanno dette nel modo giusto...


 
 Era d’agosto, ed un povero uccellettoFerito dalla fionda di un maschiettoAndò a riposare un’ala offesaSulla finestra aperta di una chiesa.Dalle tendine del confessionaleIl parroco intravide l’animale,ma pressato da molti peccatoriche pentirsi volean dei loro errori,rinchiuse le tendine e come nienteriprese a confessare la sua gente.Ed in ginocchio si potea vedereFedeli che dicevano preghiere.Ma una donna notò l’animaletto.Lo prese e con amor lo pose in petto;ma ad un tratto, un improvviso cinguettioruppe il silenzio nel tempio di Dio.Rise qualcuno, e il prete a quel rumoreIl ruolo abbandonò di confessoreS’arrampicò sul portico veloceE di lassù parlò ad alta voce/:Fratelli chi ha l’uccello, per favore,vada fuori dal tempio del Signore.”I maschi, a tal invito, con rossore,s’alzaron tutti ma con gran stupore,e il prete a quell’errore madornale,“Fermi-gridò-Mi sono espresso male;rientrate tutti e statemi a sentire;SOL CHI PIGLIO’ L’UCCELLO DEVE USCIRE.A testa bassa e la corona in mano,Le donne si alzarono piano piano.Gridò il prelato: “STO SBAGLIANDO ANCORA,RESTATE TUTTE QUANTE FIGLIE AMATE, IO NONVOLEVO DIR QUEL CHE PENSATE”.Poi per chiarire ritornò a dire:“Sol chi prese l’uccello deve uscire,-però aggiunse a voce alta e tesa-“alludo a chi l’uccello prese in chiesa”.Mortificate e nello stesso istanteLe monache si alzaron tutte quante-Quindi, con evidente batticuore,lasciarono la casa del Signore.“SANTE, BEATE” – esclamò il prelato,“SORELLE PERDONATE, HO ANCORA SBAGLIATO.“Insomma deve uscire piano piano“chi in questo istante ha l’uccello in mano”.Una fanciulla, assieme al fidanzato,nascosta in un angolo celatopallida, sussurrò con viso assorto:“TE LO DICEVO IO, SE NE’ ACCORTO.