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Tutto spostato.... prova  prova  IL MIO PAESE E' L'ITALIA pił giorni s'allontanano dospersi e pił ritornano nel cuore dei poeti. Lą i campi di Polonia, la piana di Kutno con le colline di cadaveri che bruciano in nuvole di nafta, lą i reteicolati per la quarantena d'Israele, il sangue tra i rifiuti, l'esanteme torrido, le catene di poveri gią morti da gran tempo e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani, lą Buchenvald, la mite selva di faggi, i suoi forni maledetti; lą Stalingrado, e Minsk sugli acquitirni e la neve putrefatta. I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili dei vinti dei perdonati dalla misericordia! Tutto si travolge ma i morti non si vedono. Il mio paese č l'Italia, nemico pił straniero, e io canto il suo popolo e anche il pianto coperto dal rumore del suo mare, il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.                    Quasimodo ; La vita non č un sogno