Ekecheiria

Wimbledon ha già dato


Si sa, non è possibile avere tutto dalla vita.Quella che si è appena conclusa è stata un'edizione di Wimbledon che sui colpi di scena non ha certo lesinato.A cominciare da quella che è stata definita la partita del secolo, o la partita dei record. Terminata 70 a 68 e non parliamo di basket, anche se il vincitore, John Isner, americano, 2 metri e 6 centimetri di altezza, potrebbe farlo sospettare. Parliamo di tennis e questo è il punteggio solo del quinto set. 11 ore di gioco. Roba da far venire il mal di testa a chiunque.La visita di Bettina II, che torna ad assistere al torneo dopo più di trent'anni. Era dal 1977 che non ci andava. Quasi tutti i partecipanti alla competizione di quest'anno, a quell'epoca, nemmeno erano nati.La sconfitta nei quarti di finale di Sua Maestà Roger Federer, sovrano assoluto dei prati londinesi, che aveva centrato la finale per sette volte dal 2003 e per sei volte l'aveva vinta.La mancanza di pioggia. Neppure un'interruzione durante tutto il torneo. Parlando di Londra, forse è un evento da primato anche questo.Ecco, Wimbledon 2010 aveva già offerto tutto questo.Non è che si potesse pensare di avere anche delle finali da ricordare nei tornei di singolare.Serena Williams ha spazzato via Vera Zvonareva in poco più di un'ora, un rapido 6-3 6-2 per portarsi a casa il quarto titolo dei Championships.Poca resistenza di più ha offerto Tomas Berdych, giustiziere di Re Roger, contrapposto all'Uragano Rafael, che, specie nei momenti più importanti del match, ha manifestato tutta la sua devastante superiorità. 6-3 7-5 6-4 e il trofeo tennistico più prestigioso del mondo torna in Spagna, per la seconda volta negli ultimi tre anni.Due finali che certo non hanno scritto un pezzo di storia del tennis, ma due vincitori, Serena Williams e Rafael Nadal, che già nella loro carriera lo hanno fatto ampiamente.Pretendere di più, davvero, sarebbe stato troppo.