elaborando

Immortalità involontaria


Poco fa, guidando sotto una noiosa pioggerellina sulla A26, mente che vagava alla ricerca di distrazione, mi è venuto in mente un aneddoto sul matematico Carl Friedrich Gauss. Aveva solo dieci anni quando il suo maestro chiese alla classe di sommare i numeri da 1 a 100 e di scrivere poi il risultato sulla propria lavagnetta. Tempo un'ora.In pochi secondi il piccolo Gauss aveva scritto il risultato e posato la lavagnetta: d'istinto aveva "concepito" la formula per sommare numeri interi consecutivi. Questo aneddoto ha un altro protagonista, oltre a Gauss: il maestro. Ve l'immaginate il poveretto, sicuro di godersi un'ora di tranquillità tra gli scricchiolii dei gessetti, e che invece si ritrova a fissarsi per tutto il tempo con questo genietto ? E chissà come l'avrebbe presa ad apprendere che la sua persona sarebbe passata all'immortalità, proprio per aver fatto da stupido al cospetto del genietto ?Un altro immortale: nel museo degli scavi di Pompei uno dei corpi intrappolati nella disperata fuga dall'eruzione, un giovane ritrovato a pochi passi dalle "Lupanare", una delle case di tolleranza di Pompei. Immagino la scena, con il giovane titubante (era la prima volta), timoroso che la cosa si risapesse e l'amico navigato a tranquillizzarlo: "dai, chi vuoi che venga a saperlo ?". E invece, duemila anni dopo, ancora lì in una teca, col cartello che recita: "sorpreso dalla pioggia vulcanica nei pressi delle Lupanare". Che dire ? Speriamo che almeno ne stesse uscendo e non entrando ...