A chi non è capitato di scrivere un acrostico? Ne ho sfornato proprio adesso uno per mia moglie:Oggi non meno di ieririmango sempre incantatosempre innamoratoe così sarà anche domanil'amore non declinalievita semmaiall'infinitoOk, sentimentale, ma decisamente banale. Però sono riuscito a completarlo.Come funziona un acrostico? Semplice: le lettere iniziali di ogni verso, lette nell'ordine, hanno senso compiuto. In questo caso danno il nome di mia moglie.Si fosse chiamata Ada, avrei apprezzato, tre versi ed era fatta. Ermenegilda, invece, mi avrebbe dato dei problemi con le sue 11 lettere.Per Alice Pleasance Liddell non avrei neanche provato, 21 lettere! Ancora uno sforzo e si arriva a un canto dantesco. C'è invece chi l'ha fatto, Charles Lutwidge Dodgson (di cui cade oggi l'anniversario della nascita) dedicò Ad Alice P. un gigantesco acrostico, che comincia con:A boat beneath a sunny sky, Lingering onward dreamilyIn an evening of July Children three that nestle near, Eager eye and willing ear, ...Chi è Charles Lutwidge Dodgson?Il Nostro nasce il 27 gennaio 1832 a Daresbury, nella contea di Cheshire, nel nord dell'Inghilterra, figlio di un reverendo anglicano.Studiò e insegnò matematica a Oxford, si interessò anche di logica matematica. Se è passato alla storia, però, non lo deve ai suoi studi sui determinanti, su Euclide o sui sistemi di votazione (argomento che tira ancora oggi, tra Mattarellum, Porcellum e Italicum), ma a una ispirazione che gli venne proprio da Alice Pleasance Liddell, quando lei aveva dieci anni e lui trenta.Come recita l'acrostico, in una calda serata di luglio Charles Lutwidge portava a spasso in barca le tre figlie del rettore della scuola in cui insegnava: Alice, Edith e Lorina.
Charles Lutwidge Dodgson e Alice (27 gennaio 1832)
A chi non è capitato di scrivere un acrostico? Ne ho sfornato proprio adesso uno per mia moglie:Oggi non meno di ieririmango sempre incantatosempre innamoratoe così sarà anche domanil'amore non declinalievita semmaiall'infinitoOk, sentimentale, ma decisamente banale. Però sono riuscito a completarlo.Come funziona un acrostico? Semplice: le lettere iniziali di ogni verso, lette nell'ordine, hanno senso compiuto. In questo caso danno il nome di mia moglie.Si fosse chiamata Ada, avrei apprezzato, tre versi ed era fatta. Ermenegilda, invece, mi avrebbe dato dei problemi con le sue 11 lettere.Per Alice Pleasance Liddell non avrei neanche provato, 21 lettere! Ancora uno sforzo e si arriva a un canto dantesco. C'è invece chi l'ha fatto, Charles Lutwidge Dodgson (di cui cade oggi l'anniversario della nascita) dedicò Ad Alice P. un gigantesco acrostico, che comincia con:A boat beneath a sunny sky, Lingering onward dreamilyIn an evening of July Children three that nestle near, Eager eye and willing ear, ...Chi è Charles Lutwidge Dodgson?Il Nostro nasce il 27 gennaio 1832 a Daresbury, nella contea di Cheshire, nel nord dell'Inghilterra, figlio di un reverendo anglicano.Studiò e insegnò matematica a Oxford, si interessò anche di logica matematica. Se è passato alla storia, però, non lo deve ai suoi studi sui determinanti, su Euclide o sui sistemi di votazione (argomento che tira ancora oggi, tra Mattarellum, Porcellum e Italicum), ma a una ispirazione che gli venne proprio da Alice Pleasance Liddell, quando lei aveva dieci anni e lui trenta.Come recita l'acrostico, in una calda serata di luglio Charles Lutwidge portava a spasso in barca le tre figlie del rettore della scuola in cui insegnava: Alice, Edith e Lorina.