elaborando

Labirinti


Non so perché mi siano venuti in mente proprio stamattina, potrebbe essere un caso da psico-analizzare: labirinti.Il primo pensiero non è stato per il palazzo di Cnosso a Creta, gran delusione per chi abbia in mente i nostri siti archeologici, tipo Pompei o Ercolano. Ho aperto gli occhi, invece, con in mente l'algoritmo per uscire da un labirinto: appoggiare una mano ad una parete, ad esempio la mano destra, e avanzare senza staccarla mai. Se esiste un'uscita, la si trova. Provate a disegnare un labirinto su un foglio di carta e vedrete che funziona.Qualche anno fa ebbi modo di provarlo di persona. Esposizione di un'opera d'arte moderna nel cortile di un palazzo della mia città: un labirinto le cui pareti erano teli bianchi sospesi ad una rete di corde tese, un po' più in alto delle teste dei visitatori. Probabilmente ero il solo dei visitatori a non essere rapito dall'arte, e mi sentivo anche un po' pirla a camminare sfiorando il telo alla mia destra, driblando con attenzione le persone che incrociavo.Se non ricordo male deve esserci un labirinto anche a Gardaland. Ma si sarebbe indotti a credere che il Veneto abbia una predilezione per i labirinti: nel giardino del Palazzo Giusti a Verona, in quello di Villa Pisani a Stra. Leggo che nel primo le pareti sono state ridotte nel tempo ad un'altezza di circa un metro, per evitare crisi di panico nei visitatori, mentre nel secondo evidenti danni nelle siepi raccontano di soluzioni poco ortodosse, forse dettate dal desiderio incontrollato di uscirne.E voi, esperienze coi labirinti ?Oggi è giovedì. Bene ... tirando dritto venerdì sera è a portata di mano.Ah, ieri, invece, era il 5 luglio, anniversario della presentazione, nel 1946 a Parigi, del primo bikini moderno da parte del suo inventore, l'ingegner Louis Reard. E poi voi a dir male degli ingegneri. Notare il rotolino sull pancia di Marilyn, e poi venitemi a dire che è superfluo.