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Baratti


Il 12 luglio dell'anno scorso il ventiseienne canadese Kyle MacDonald posta sul suo blog la foto di una graffetta rossa, e dichiara il proposito di scambiarla, entro un anno e baratto dopo baratto, con una casa.Pare che ce l'abbia fatta. Ma andiamo con ordine.Sono stati necessari quattordici baratti. Il primo, due giorni dopo la dichiarazione, gli procura una penna a forma di pesce, naturalmente orribile. Passano pochi minuti e, orrore per orrore (vi invito a vedere le foto degli oggetti scambiati) la penna lascia il posto ad una maniglia per porta con faccina incorporata.Per il prossimo scambio (un mini-barbeque) servono una decina di giorni. Bisogna aspettare fine settembre per mollare il barbeque e portare a casa un generatore da 1000 watt.Altro giro altro baratto: stavolta è lo starter kit per una birreria: l'insegna al neon della Budweiser, un mini-spillatore e persino un po' di birra per cominciare. Ma Kyle non vuole diventare barista. Quindi, agli inizi di dicembre si libera del kit, stavolta per un gatto delle nevi.Nel frattempo il "ragazzo della graffetta" (paperclip guy) comincia a fare notizia, a questo scambio è presente la CNN. E così in un'intervista della tv canadese, dichiara di essere disposto ad andare in capo al mondo per realizzare il suo obiettivo finale, tranne che a Yahk, British Columbia. Detto fatto, prossimo scambio un viaggio in aereo pagato a Yahk, uso degli impianti da sci e vitto per un giorno. E naturalmente il trasporto a Yahk del gatto delle nevi.Il tutto, siamo al 9 gennaio, viene scambiato con un furgone, di quelli da trasporto merci.Dalla tangibilità del trasporto merci all'intangibilità della notorietà: una piccola casa discografica offre 30 ore di registrazione, la relativa post-produzione, il viaggio a Toronto e ritorno da qualunque parte del mondo, la possibilità di far ascoltare i pezzi registrati dalla Sony-BMG e da una radio. E i sogni pagano: Jody Gnant prende le trenta ore in cambio di un anno di residenza a Phoenix, in appartamento completo di arredamento, incluso il viaggio aereo di andata e ritorno.La vicina di Jody lavora in un ristorante della catena "Alice Cooper", del cantante hard rock. L'intraprendente fanciulla chiama direttamente mr. Cooper, e gli propone un affare. E lui accetta di aiutare la sua dipendente a non pagare l'affitto per un anno, regalandole la sua disponibilità a trascorrere un pomeriggio nel ristorante con un suo fan.De gustibus non est disputandum, e il fan si fa vivo, intanto siamo arrivati al 26 maggio, e offre, in cambio del pomeriggio con mr. Cooper, una palla di vetro di quelle con la neve dentro, da rovesciare per vedere la neve che cade.Una sciocchezza ? Sarei senz'altro d'accordo con voi, se non sapessi il resto della storia: è come nei finali di scacchi di grandi maestri del passato, una mossa che appare addirittura controproducente al profano, in realtà apre al matto in due mosse. Avevate messo in preventivo che un produttore di Hollywood può essere anche un collezionista incallito di palle di vetro con la neve dentro ? E che potrebbe fiutare l'affare, offrendo un ruolo in un film in cambio della sfera e di pubblicità per il suo film ? Bene. Adesso basta trovare uno che offra una casa in cambio di un ruolo in un film.Avete indovinato, un tizio che ha una casa a Kipling Saskatchewan, Canada, si fa avanti. Il prossimo mercoledì, ad un anno esatto dall'inizio, la missione è compiuta.Siamo in un mondo globalizzato, e nessuna delle persone interessate in questi scambi ha difficoltà a mettere insieme i tre pasti quotidiani, ma magari ha fame di visibilità. E' questo il valore che emerge nella società che abbiamo costruito ? O piuttosto come afferma Kyle MacDonald è il valore delle cose ad essere relativo ? O è un insieme delle due cose ?