elaborando

My pet zombie


Trecentonovantanove dollari, più cinquanta di spedizione, fanno quattrocentoquarantanove e vi portate a casa Richard Neck Zombie (è quello a sinistra), un bell'omone da un metro e ottanta da sistemare dove vi pare in casa. L'ideale è sul divano accanto a voi, davanti al tv.Non vi piace Richard? Preferite Shut Your Mouth Zombie (quello a destra)? Certo i gusti son gusti, ma la cifra è la stessa. Purtroppo non c'è sconto sull'acquisto di tutti e due, fanno cento dollari di spedizione, altrimenti un pensierino per la coppia c'era da farlo. Comunque, se volete dare un'occhiata a tutto il catalogo, basta fare un giro su My Pet Zombies: oltre agli zombie c'è una ricca offerta di costumi dell'orrore, teschi, cadaveri squartati e sanguinanti. La simpatica scoperta l'ho fatta ieri sera, tornando a casa, sul solito Dispenser di Radio2, 20:35.E pensare che, parlando di pupazzi in latex a dimensione umana, scommetto che il 99.999 % direbbe: bambole gonfiabili, "real life sexy dolls". Provate a cercare con un motore di ricerca, l'offerta è vasta e i prezzi contenuti, meno di duecento dollari, anche se è un po' deludente la plausibilità delle fanciulle. Mi raccomando il "sexy", altrimenti il massimo dell'erotismo può arrivare giusto dalle Barbie.Tentare una comparazione tra i due tipi di acquirente, quello degli zombie e quello delle sexy dolls? Mah.Forse è meglio concentrarsi sul termine "pet", l'animale domestico degli anglofoni, ma anche "the loved one", l'amato. E infatti il verbo pet ha un gerundio osé, petting. E già che in questo blog si dovrebbe parlare di computer, magari qualcuno forse ricorda la linea dei PET 2001 della Commodore, con 4 KBytes o 8 kBytes nel modello carrozzato. Esatto, chilobytes !!! manco la sim di un telefonino. Ma erano altri tempi, fine anni 70. Un attimo dopo arrivava il Commodore 64.Informazione turistica, dalla newsletter di Autostrade: nel fine settimana manifestazione "Il Cappello di Paglia. Dal covone al cappello rammagliato" nel borgo antico di Montappone, provincia di Ascoli Piceno: danze, buona tavola (guardate se volete il programma sul sito), ma anche la mostra "Il Cappellaio Pazzo", con le creazioni dei maestri cappellai di Montappone e di artisti ospiti. Cappelli di paglia, ecco una cosa roooomantica, no? La mostra prosegue fino agli inizi di novembre.Buon venerdì.