Ieri parlavo di "pet", termine col quale in inglese ci si riferisce agli animali domestici e anche agli amati.Entrambi i significati mi danno l'occasione per riparlare di Brad PittBull, rimediando al post #173: a Brad non è piaciuto come l'ho descritto.E me lo manda a dire attraverso il suo ufficio stampa: non ho fatto nessun cenno alla sua biografia, all'intelligenza, al suo "à plomb", nessun aneddoto positivo sulla sua vita e anche la foto non gli è piaciuta, troppo scura e poi dice che col muso appoggiato al tavolo e quello sguardo da tristezza, sembra che stia elemosinando. Rimediamo.Brad PittBull nasce due anni fa ed entra nella nostra vita a tre mesi, nero come oggi, con le zampette bianche, coccolone e giocherellone. Meglio evitare i suoi dentini, però, già a tre mesi. Abituato a passare dalle coccole di uno alle carezze di un altro, ricava in ogni casa che frequenta un angolino che considera e gestisce come suo, ancora oggi.Non è rissoso, non abbaia facilmente, sa di essere superiore agli altri cani che incrocia e non gli dedica attenzione più di tanto, al massimo un'occhiata distratta a cui, non so perché, attribuisco un qualcosa di inglese. Le fanciulle difficilmente resistono al suo fascino, e portarlo in giro procura un sacco di ottimi incontri, peccato che carezze e paroline dolci siano solo per lui. Ma in cima alla scala degli affetti c'è il suo padrone: ne riconosce addirittura il rumore dei pneumatici dell'auto sui brecciolini del cortile di casa.Un paio di aneddoti ne inquadrano meglio il carattere.Il primo: è in cucina e segue con attenzione i movimenti di mia moglie, sapendo che da un momento all'altro può arrivargli qualcosa di buono. Lei si avvicina al frigorifero e le orecchie di Brad si drizzano, l'attenzione è al massimo. "Brad, guarda cosa ho messo da parte per te", una scorza di parmigiano. Il fascio di muscoli si tende per il balzo, ma mia figlia lo ammonisce: "Però seduto!". Ubbidisce immediatamente, poi, sedere a terra, comincia ad avvicinarsi all'agognato parmigiano con una buffa avanzata da seduto.Il secondo: sono sul divano, nella sinistra un libro, con le dita della destra gli accarezzo la base delle orecchie. Lui, ad occhi chiusi, apprezza. Un abbaiare dal palazzo vicino gli fa aprire un occhio, uno solo. Come il movimento di un radar individua la direzione, registra, richiude l'occhio. Ora devo voltare pagina e mi serve la mano destra, quindi smetto di accarezzarlo. Assumendo che siano finite le coccole, con un balzo è già sul pavimento e corre nella direzione dell'abbaiare. Le sue priorità sono chiare.Va bene così Brad ?Nella foto: Brad CuccioBull. (Precisazione a posteriori: Brad è in braccio al suo padrone, che non sono io)
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Ieri parlavo di "pet", termine col quale in inglese ci si riferisce agli animali domestici e anche agli amati.Entrambi i significati mi danno l'occasione per riparlare di Brad PittBull, rimediando al post #173: a Brad non è piaciuto come l'ho descritto.E me lo manda a dire attraverso il suo ufficio stampa: non ho fatto nessun cenno alla sua biografia, all'intelligenza, al suo "à plomb", nessun aneddoto positivo sulla sua vita e anche la foto non gli è piaciuta, troppo scura e poi dice che col muso appoggiato al tavolo e quello sguardo da tristezza, sembra che stia elemosinando. Rimediamo.Brad PittBull nasce due anni fa ed entra nella nostra vita a tre mesi, nero come oggi, con le zampette bianche, coccolone e giocherellone. Meglio evitare i suoi dentini, però, già a tre mesi. Abituato a passare dalle coccole di uno alle carezze di un altro, ricava in ogni casa che frequenta un angolino che considera e gestisce come suo, ancora oggi.Non è rissoso, non abbaia facilmente, sa di essere superiore agli altri cani che incrocia e non gli dedica attenzione più di tanto, al massimo un'occhiata distratta a cui, non so perché, attribuisco un qualcosa di inglese. Le fanciulle difficilmente resistono al suo fascino, e portarlo in giro procura un sacco di ottimi incontri, peccato che carezze e paroline dolci siano solo per lui. Ma in cima alla scala degli affetti c'è il suo padrone: ne riconosce addirittura il rumore dei pneumatici dell'auto sui brecciolini del cortile di casa.Un paio di aneddoti ne inquadrano meglio il carattere.Il primo: è in cucina e segue con attenzione i movimenti di mia moglie, sapendo che da un momento all'altro può arrivargli qualcosa di buono. Lei si avvicina al frigorifero e le orecchie di Brad si drizzano, l'attenzione è al massimo. "Brad, guarda cosa ho messo da parte per te", una scorza di parmigiano. Il fascio di muscoli si tende per il balzo, ma mia figlia lo ammonisce: "Però seduto!". Ubbidisce immediatamente, poi, sedere a terra, comincia ad avvicinarsi all'agognato parmigiano con una buffa avanzata da seduto.Il secondo: sono sul divano, nella sinistra un libro, con le dita della destra gli accarezzo la base delle orecchie. Lui, ad occhi chiusi, apprezza. Un abbaiare dal palazzo vicino gli fa aprire un occhio, uno solo. Come il movimento di un radar individua la direzione, registra, richiude l'occhio. Ora devo voltare pagina e mi serve la mano destra, quindi smetto di accarezzarlo. Assumendo che siano finite le coccole, con un balzo è già sul pavimento e corre nella direzione dell'abbaiare. Le sue priorità sono chiare.Va bene così Brad ?Nella foto: Brad CuccioBull. (Precisazione a posteriori: Brad è in braccio al suo padrone, che non sono io)